A che punto siamo con la contraccezione gratuita in Italia? Perché lo è solo in alcune regione mentre in altre no? In Francia, ad esempio, la pillola anticoncezionale è gratuita per tutte le donne al di sotto di 25 anni. In Olanda, Svezia e Portogallo la situazione è la medesima. Di seguito il punto della situazione nei diversi paesi Europei.
Basterebbe chiedere ai giovani di oggi: i profilattici? Costano troppo. La pillola contraccettiva? Costosa e fa male. I risultati per il mancato utilizzo di tali mezzi di protezione sono gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili. Queste sono le risposte al fatto che in Italia tali mezzi “barriera” sono poco usati e poco conosciuti tra i giovani e non.
Nel 2018, in Italia, è stata lanciata una petizione per rendere la pillola anticoncezionale gratuita per tutte le donne che volessero cominciare ad assumerla e che per svariati motivi non potevano acquistarla a pagamento. In Italia, ad oggi, nella maggior parte delle regioni non esiste nessun metodo contraccettivo gratuito. L’ultimo, risale al 2016, ma da li anche quelle pillole sono diventate a pagamento passando dalla fascia A alla fascia C. Tale scelta, fece crollare sempre più in basso l’utilizzo dei contraccettivi nel nostro Paese.
Nel 2008 la Puglia è stata la prima regione a varare un provvedimento in materia. Infatti, è stata introdotta la distribuzione gratuita nei consultori di dispositivi anticoncezionali, in particolare contraccettivi ormonali di fascia C come pillole a basso dosaggio, cerotto contraccettivo e anello vaginale.
Nel 2015 c’è stata un’interruzione perché la Regione non ha bandito la nuova gara per l’acquisto dei farmaci. Dal 2016 però il servizio è stato ripristinato dalle Asl locali ed è attualmente in vigore in tutta la regione. Le categorie a cui si rivolge sono le donne sotto i 24 anni, quelle che hanno già abortito, le donne nel periodo post parto, le immigrate senza permesso di soggiorno, le neocomunitarie e tutte le donne di famiglie con esenzione del ticket.
Un altro passo avanti lo ha fatto la Regione Emilia Romagna, che da gennaio 2018 ha introdotto la contraccezione gratuita nei consultori. Tuttavia, ne possono usufruire donne e uomini di età inferiore ai 26 anni, donne tra i 26 e i 45 anni disoccupate o lavoratrici colpite dalla crisi nei 24 mesi successivi a un’interruzione volontaria di gravidanza e nei 12 mesi dopo il parto.
Per loro è prevista inoltre la gratuità anche della visita per la contraccezione e l’inserimento e rimozione dei dispositivi intrauterini e impianti sottocutanei. L’erogazione gratuita riguarda un’ampia tipologia di contraccettivi (ormonali, impianti sottocutanei, dispositivi intrauterini, contraccezione d’emergenza e preservativi femminili e maschili) con l’obiettivo di prevenire le gravidanze inaspettate e le malattie sessualmente trasmissibili.
Anche il Piemonte, la Lombardia e la Toscana si sono mossi nella stessa direzione dell’Emilia Romagna. Il primo, con una delibera approvata in consiglio regionale, apre la strada alla contraccezione gratuita per le donne sotto i 26 anni e per quelle dai 26 ai 45 disoccupate nei 12 mesi successivi al parto e nei 24 mesi successivi all’interruzione di gravidanza, alle quali viene garantito anche l’accesso senza ticket nei consultori sanitari. La Lombardia si è concentrata invece sui minori di 24 anni (e per il momento il percorso è a un ordine del giorno approvato in consiglio regionale)
Secondo i dati della Sigo, Società Italiana di ginecologia e ostetricia, soltanto il 16% delle donne utilizza la pillola, ma addirittura il 42% delle ragazze sotto i 25 anni non ricorre ad alcun contraccettivo durante i primi rapporti sessuali. Infatti una seria infezione come la Clamidya colpisce sempre più le giovanissime, mettendo a rischio poi la loro possibilità di diventare madri. Anche il profilattico che potrebbe evitare tutto questo sembra essere in disuso.
Dunque, paradossalmente in Italia si vive una situazione anomala. Infatti, la pillola anticoncenzionale è a pagamento nella maggior parte delle regioni, mentre l’aborto risulta totalmente gratuito.
Nel resto dell’Europa e del mondo, alcuni paesi hanno reso parzialmente o totalmente gratuito l’acquisto della pillola anticoncezionale per invogliare le giovani ragazze ad assumerla per prevenire gravidanze indesiderate. Uno dei paesi in Europa in cui acquistare la pillola gratuitamente è proprio la Francia.
Infatti, in Francia, la pillola contraccettiva è gratuita per tutte le giovani donne fino a 25 anni. Tale legge è stata approvato qualche giorno fa dal Ministro della Salute francese Olivier Véran. Tuttavia, in Francia, la contraccezione era gratuita fino a 18 anni e adesso il limite è stato esteso a 25 anni.
Tale decisione è per venire incontro alle giovani ragazze, che a volte, non possono permettersi l’acquisto della pillola anticoncezionale e dunque ricorrono ad altri metodi, alle volte, non proprio sicuri. Ancora una volta, la Francia, è all’avanguardia nell’accesso libero alla contraccezione, era già stato uno dei primi paesi a liberalizzarla e a proporre la pillola del giorno dopo.
La misura del governo è anche un modo per rispondere alle difficoltà di accedere all’interruzione di gravidanza. Alcune associazioni femministe hanno annunciato una manifestazione il 25 settembre per difendere il diritto all’aborto. E in parlamento gruppi di deputati hanno proposto di estendere il termine legale per l’accesso all’interruzione volontaria della gravidanza da 12 a 14 settimane e di abolire l’obiezione di coscienza tra i medici.
Nel nostro paese non è previsto un piano nazionale per l’accesso sicuro e gratuito alla contraccezione. Eppure negli altri paesi europei la situazione è ben diversa: in Francia, Olanda e Svezia la pillola è passata dallo Stato fino ai 21 anni e fino ai 26 anni. Invece, in Portogallo è garantita gratuitamente a tutte le giovani donne.
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