Green Pass: cosa è previsto per gli studenti universitari che risulteranno sprovvisti? Di seguito i chiarimenti, forniti anche dalla stessa Ministra Cristina Messa.
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Green pass: da domani, 1 settembre, il Pass verrà richiesto tanto nell’ambito dei trasporti (treni, autobus e navi interregionali, ad eccezione, per quest’ultime, dei traghetti sullo Stretto di Messina) quanto in ambito scolastico e universitario. Diverrà, così, a tutti gli effetti obbligatorio.
La notizia non è stata accolta di buon grado da tutti. Mentre in diverse parti d’Italia si scatenano le proteste, si tenta anche di rispondere ai dubbi di tutti. Ad esempio, in ambito universitario, cosa accadrà per chi non sarà in possesso del certificato?
Risponde a questa domanda la Ministra dell’Università, Maria Cristina Messa, intervistata nelle scorse settimane da Fanpage.it. Quest’ultima ha rassicurato gli studenti che, per qualsiasi motivo, si trovino sprovvisti di certificazione verde.
“È chiaro che abbiamo anche il vantaggio di poter garantire comunque il diritto allo studio, non scompare la didattica a distanza– ha dichiarato la Ministra a Fanpage.it – così potremo poi mitigare dove non sarà possibile avere il Green pass per varie ragioni“.
Dunque, gli studenti senza certificazione verde dovrebbero continuare a seguire lezioni e svolgere esami a distanza.
Tuttavia, la Ministra ha invitato gli 800mila studenti iscritti in atenei della Penisola a “dare un esempio alla nostra società”.
“L’università deve fare da apripista – ha successivamente affermato Messa – deve dare importanza all’attività didattica e formativa in presenza e farlo in sicurezza, il mondo della ricerca è quello che ha messo a punto anche i vaccini e se non è l’università poi che ne promuove l’utilizzo e che adotta tutte le misure di sicurezza importanti per far rivivere in presenza il mondo universitario non vedo come si possa fare”.
Le rassicurazioni della Ministra per l’Università e la Ricerca vanno, tuttavia, a scontrarsi con la difficile situazione venutasi a creare presso l’Ateneo di Trieste: qui infatti, secondo il protocollo di sicurezza previsto per il nuovo anno accademico, la certificazione verde sarà obbligatoria anche per gli esami a distanza.
A rispondere alla situazione caotica venutasi a creare dopo la lettura del documento, ci ha pensato lo stesso Rettore, Roberto di Lenarda, intervistato dal Corriere: ha spiegato che “l’obbligo serve per spingere gli studenti a vaccinarsi, non per garantire ai no vax di stare a casa e fare gli esami a distanza, che sappiamo, ci hanno salvato lo scorso anno ma non sono la stessa cosa degli esami in presenza”.
La DaD, tuttavia, ci sarà anche se “sarebbe stato più facile abolirli del tutto, li abbiamo mantenuti”, conclude di Lenarda, “ma soltanto per chi veramente non può venire in Ateneo”.
L’obbligo del Green pass per l’accesso alle principali strutture universitario sarà una realtà anche all’Università degli Studi di Catania. A differenza di quanto disposto per quelli in presenza, al momento non si fa menzione dell’obbligo della certificazione per esami da remoto. Le disposizioni, ad ogni modo, entreranno in vigore da domani (1 settembre) e saranno valide per tutto il personale universitario e per gli studenti.
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