Ogni anno, entro il mese di settembre, si tengono i test d’ingresso per poter accedere all’Università. Le modalità confermate per Catania sono le stesse dell'anno precedente, provocando certezze, dubbi e rabbia tra gli studenti.
Ogni anno sono tantissimi gli studenti che cercano di accedere ai corsi a numero aperto o programmato in tutta Italia: un obiettivo che li impegna anche nei mesi precedenti al test, dove ognuno cerca di prepararsi al meglio, soprattutto nel caso dei corsi a numero programmato nazionale.
Quest’ultimo anno accademico ha registrato numeri d’iscrizione ancora più alti. Secondo i dati riportati dal Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l’Accesso (CISIA), gli studenti iscritti nell’anno della pandemia, sono aumentati in modo significativo grazie anche all’utilizzo del Tolc@casa, un sistema che ha permesso e permette di svolgere in modalità telematica i test d’ammissione presso il proprio domicilio piuttosto che nelle sedi universitarie.
Infatti, se nel 2019, i dati registravano 55mila studenti iscritti, quest’anno se ne contano 30mila in più.
La funzionalità del Tolc@casa ha portato un ampliamento delle discipline erogate e all’utilizzo di quest’ultimo in più atenei italiani, anche se, dal punto di vista didattico, rimangono dubbi e incertezze sulle modalità erogate per contrastare la pandemia rispetto ai metodi tradizionali.
Dopo tanta attesa, nei giorni scorsi sono state definite modalità e date di selezione per potersi immatricolare all’ambito corso di Medicina e Chirurgia, i cui i posti sono sempre limitati a fronte di un numero sempre più elevato di studenti che vogliono accedere.
“È presente un numero sproporzionato di studenti – ci racconta Chiara, studentessa da poco maturanda, aspira ad entrare nella sede di Catania – poiché quest’ultimi ambiscono a raggiungere un determinato obiettivo, ma non tutti possiedono le stesse potenzialità che sono determinanti per il superamento dei test e di conseguenza per l’ingresso in Medicina”.
“Ritengo che – continua – per l’accesso alla in Medicina, sia meglio il numero aperto per dare maggior possibilità d’iscrizione a più candidati. Le competenze si acquisiscono lungo il percorso di studi e se non si ha dedizione e passione supportata da una cospicua dose di impegno ad approfondire le materie proposte, le probabilità di abbandono sono molto alte.”
Per entrare in medicina occorrerà studiare argomenti già prestabiliti, affrontare la prova e posizionarsi in graduatoria: “Mi sto preparando attraverso lo studio di tutti gli argomenti prestabiliti dal Ministero – ha affermato Chiara -, in più occorre fare tante esercitazioni e quiz per consolidare ed approfondire le conoscenze teoriche già acquisite”.
“Mi sento abbastanza preparata, perché durante l’anno scolastico, approfittando del periodo di chiusura delle attività per pandemia, ho dedicato del tempo per concentrarmi sullo studio di alcuni argomenti, oltre a seguire gli impegni scolastici”.
Per l’Università di Catania, le procedure di ammissione ai corsi di laurea e di laurea magistrale a ciclo unico per il nuovo anno accademico 2021/2022 si sono aperte l’1 luglio 2021.
Per potersi immatricolare, è stato riconfermato il metodo adottato l’anno scorso: in base al percorso scelto, se il corso di laurea è a numero programmato locale, l’ammissione avverrà sulla base del voto di diploma di scuola secondaria superiore o titolo equipollente.
Invece, per i corsi di laurea magistrale a ciclo unico sono a numero chiuso nazionale, come Medicina e Chirurgia, l’accesso dipende dal superamento di una prova di ammissione selettiva con conseguente graduatoria finale.
L’Università di Catania ha deciso di non adottare i Tolc@casa come metodo di selezione per i corsi a numero programmato locale, ma per alcuni corsi di laurea il test è utilizzato per una verifica di requisiti che poi determinerà i cosiddetti obblighi formativi aggiuntivi (OFA).
Problematiche e dubbi, che invadono tutti gli altri studenti, persistono ancora in vista delle iscrizioni: coloro che decidono di immatricolarsi non devono fare altro che presentare la domanda e sperare che possano entrare tramite il loro voto di diploma.
Di certo, il criterio di valutazione non è accettato da tutti: “È chiaramente più equo effettuare un test d’ingresso – ha detto Dalila, studentessa che vorrebbe entrare nella facoltà di Psicologia – poiché il voto di diploma è condizionato da molti fattori, compreso il fatto che l’esame può anche andarti male per ansia da prestazione. Molto spesso, pur avendo studiato, si è soggetti a nervosismo e si può essere penalizzati ingiustamente. Il voto non è assolutamente un criterio oggettivo”.
“Io stessa in prima persona – continua – l’anno scorso sono stata la studentessa che non è riuscita ad entrare, e credo che non ci sia cosa peggiore di perdere un anno della propria vita ingiustamente. La cosa che mi fa ancora più rabbia è che nemmeno quest’anno riuscirò ad entrare e per far valere il mio diritto sarò costretta a comprare corsi singoli o a studiare in un’università telematica o istituto privato. È inaccettabile che per studiare sia necessario spendere cifre così alte”.
“Ancora oggi non capisco come sia possibile che dopo tutte le manifestazioni non ci siano risultati”, ha concluso Dalila.
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