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Concorso ordinario scuola, Brunetta: “No alla preselettiva, ecco perché”

Concorso ordinario scuola: il Ministro Brunetta sulla preselettiva: "Imparare quiz a memoria è una perdita di tempo". I giovani rischiano di restare fuori.

Concorso ordinario scuola: si torna a parlare delle procedure di Concorso per la Pa. A farlo è il Ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta,  che qualche giorno fa ha riferito in merito nell’aula del Senato. È tornato sul tema della cosiddetta preselettiva, chiarendo una volta per tutte il suo parere sfavorevole a questo tipo di modalità di Concorso.

Lo dico con sincerità – ha affermato –: non avrei fatto nessuna carriera se avessi dovuto rispondere a quiz di quel tipo, e penso non sia legittimo sottoporre a quel tipo di prove, che però si erano rese necessarie da un certo momento in poi per ridurre la massa di concorrenti”.

E ancora: “I ragazzi non studiano più le materie delle proprie specializzazioni, ma tutto il loro tempo dedicato al concorso, non è tempo per approfondire e studiare, ma tempo per imparare a memoria i quiz, tratti da una banca dati”.

Concorso ordinario scuola: la scelta ai ministeri competenti

Ciò ha molto a che fare con il concorso ordinario scuola, per cui si era rimasti in dubbio sull’eventuale applicazione o meno della preselettiva, al fine di effettuare una prima scrematura dei candidati. Infatti, per i concorsi già banditi come questo, si era detta la possibilità che la preselettiva fosse mantenuta.

La scelta spetterebbe, infatti, ai ministeri competenti. Come sottolineato da Brunetta: “Per i concorsi già banditi per i quali non sia stata svolta alcuna prova, le amministrazioni possono, non devono, prevedere una fase di valutazione dei titoli di studio legalmente riconosciuti ai fini dell’ammissione alle prove successive e possono prevedere una sola prova scritta e una eventuale prova orale”.

Decreto legge 44: ci eravamo lasciati così…

Dal 1 aprile sono entrate in vigore le nuove regole in materia di Concorsi per la Pubblica amministrazione, con il decreto legge 44 di Brunetta. Il Ministro ha manifestato l’intento, attraverso questa nuova normativa, di snellire le procedure burocratiche per la Pa.

Lo aveva fatto attraverso l’abolizione della cosiddetta preselettiva in fase concorsuale e introducendo una nuova modalità, basata su una prova scritta e orale e “su una fase di valutazione dei titoli legalmente riconosciuti ai fini dell’ammissione alle successive fasi concorsuali”.

Ciò ha scosso gli animi e causato non pochi problemi alla categoria dei giovani nell’ambito del Concorso Ordinario scuola, che neolaureati, non potrebbero vantare titoli ed esperienze, favorendo così l’avanzare delle categorie più anziane.

Preselettiva: di che si tratta?

Ma facciamo ancora un passo indietro. La preselettiva consiste in una prova “computer based” al fine di valutare le competenze dei candidati in merito ad alcuni argomenti. Tra questi: capacità logiche, comprensione del testo, conoscenza della normativa scolastica, conoscenza della lingua inglese almeno al livello B2.

La preselettiva avrebbe una durata di 60 minuti, per un totale di 60 domande.  Riguardo alla modalità di valutazione si tratta di 1 punto per ciascuna risposta esatta e 0 punti alle risposte non date o sbagliate.

Il punto di Brunetta

“Concorsi digitalizzati, semplificati, di durata ridotta” è questo l’obiettivo della nuova normativa di Brunetta. E ha concluso: “Eliminare i quiz preselettivi per me ha significato un ritorno a respirare buone pratiche. Pensare a dei giovani che passano le giornate a mandare a memoria dei quiz logico-matematici mi ripugnava”.

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