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“Pass vaccinale” per gli spostamenti: cos’è e come funziona

pass vaccinale
Immagine di repertorio.
Pass vaccinale: in arrivo la nuova modalità di certificazione "verde" al fine di garantire la sicurezza di quanti si spostando dalle regioni a rischio contagio. Come funziona.

È in arrivo la nuova “certificazione verde” o “green pass” che servirà per garantire lo spostamento in totale sicurezza per tutti coloro che hanno una certa immunità dal Covid-19 o risultano essere negativi e quindi non potenziali veicoli di contagio. Si tratta di un pass vaccinale necessario per potersi spostare in entrata o in uscita dalle regioni che si trovano in fascia arancione o rossa dal prossimo 26 aprile.

In futuro la certificazione in questione potrebbe essere necessaria anche per consentire l’accesso a eventi speciali, come ad esempio concerti straordinari con più spettatori di quelli indicati nel nuovo protocollo stilato dal ministero della Cultura al fine di agevolare la riapertura dei relativi settori.

Le diverse tipologie di pass vaccinale

La certificazione verde avrà validità diversa asseconda del modo in cui si è raggiunta l’immunità, se tramite vaccinazione o guarigione dal virus o in caso di negatività ad un test:

  • vaccinati (durata sei mesi);
  • guariti (durata sei mesi);
  • test antigenico o molecolare negativo (durata 48 ore).

Vaccinati

Nel primo caso il certificato verrà rilasciato nel caso di avvenuta vaccinazione direttamente dalla struttura presso la quale è stata effettuata l’inoculazione del vaccino. Ovviamente il pass vaccinale verrà compilato soltanto quando è stata somministrata anche la seconda dose, o solo una nel caso del vaccino J&J.

Chi ha già completato il ciclo di vaccinazione e non ha ricevuto la dovuta certificazione poiché il decreto non era ancora entrato in vigore, potrà farne richiesta alla struttura sanitaria, alla Regione o alla Provincia.

Guariti

Per chi invece ha contratto il virus ed è guarito il certificato sarà rilasciato dalla struttura presso la quale è avvenuto il ricovero del paziente o, per chi non è stato ricoverato, dai medici di medicina generale e dai pediatri.

Bisogna però considerare che in questo caso il pass cesserà di avere valore qualora il soggetto risulterà nuovamente positivo. Chi invece ha ricevuto una certificazione attestante la guarigione dal Covid prima dell’entrata in vigore del decreto potrò considerare valido il foglio di via per la durata di sei mesi dalla data indicata sul certificato.

Test antigenico o molecolare negativo

Infine, per chi si è sottoposto a tampone e ha ricevuto esito negativo avrà un green pass della validità di 48 ore che verrà rilasciato dalla struttura che ha effettuato il test.

In caso di falsificazione

Bisogna infine considerare che per coloro i quali tentino di contraffare le certificazioni cartacee è previsto il carcere. Le sanzioni applicabili sono quelle relativi agli articoli del Codice penale sulle varie tipologie di falso del pubblico ufficiale o del privato che rilasciano un documento falso o alterato.

Le pene indicate sono aumentato di un terzo e lì dove il pass vaccinale è usato per svolgere attività o compiere spostamenti, verranno applicate sanzioni amministrative che vanno da 400 a 3mila euro.

Il green pass europeo

La norma in vigore resterà valida fintantoché non entrerà in vigore il cosiddetto green pass europeo. Il documento in questione sarà probabilmente del formato elettronico ed è atteso per giugno. In questo tipo di certificazione verranno convogliato anche i certificati nazionali, tra cui quello italiano.