Università in pillole

Riscatto laurea agevolato, verso la proroga: le ultime novità

Riscatto laurea
Riscatto laurea "scontato": si parla già di una proroga fino al 2022. Le ultime novità su chi può presentare domanda, su quanto costa e su far richiesta.

Riscatto laurea “agevolato”: secondo alcune fonti di Governo potrebbe essere prorogato per tutto il 2022. Il riscatto laurea è una misura che consente ai laureati di poter riscattare i contributi dei corsi universitari a fini pensionistici.

In particolare, il regime agevolato prevede la possibilità di riscattare tutti gli anni di studio, eccetto quelli fuori corso, indipendentemente dal periodo di frequenza. Si tratta di una norma che prevede che si possano riscattare gli anni degli studi universitari a fini pensionistici senza limiti di età. 

Lo strumento scadrà il 31 dicembre 2021 ma è molto probabile che la scadenza venga prorogata dato che la misura ha riscosso molto successo. In questi ultimi  tre anni le richieste sono state, infatti, numerose e solo nel 2020 sono state presentate oltre 55 mila domande.

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A chi spetta il riscatto laurea

La norma prevede che si possano riscattare gli anni degli studi universitari a fini pensionistici senza limiti di età ma a patto di:

  • non avere versato contributi prima del 1996;
  • essere iscritti all’assicurazione generale obbligatoria (dipendenti, autonomi o gestione separata);
  • non essere già titolari di una pensione.

Inoltre, al momento sono esclusi gli iscritti alle casse di previdenza dei professionisti.

Quanti anni si possono riscattare e quanto costa

È possibile riscattare fino a 5 anni di università e i periodi da recuperare per la pensione dovranno essere precedenti al 29 gennaio 2019.

Il costo è parametrato alla retribuzione ma all’incirca in media si è attestato attorno a 5.200 euro l’anno. Questa cifra  si può portare in detrazione fiscale al 50%.

Come fare domanda

La domanda può essere inoltrata online sul sito dell’Inps. Se si opera nel settore privato, la domanda può essere inoltrata anche dal datore di lavoro.

L’importo totale si può saldare in una unica soluzione o si può chiedere la rateizzazione della somma per un massimo di 120 rate mensili non inferiori a 30 euro al mese. Sulle rate non sono applicati interessi.