Concorso ordinario scuola: le semplificazioni previste dal Decreto Legge approvato nei giorni scorsi fanno paura ai neolaureati. Cosa rischiano i più giovani candidati alle procedure concorsuali?
Concorso ordinario scuola: se da una parte si vede, finalmente, la luce in fondo al tunnel, dall’altra i giovani sono a rischio esclusioni. Pochi giorni fa, lo scorso 31 marzo, è stato approvato un nuovo Decreto Legge: tra le misure previste, una delle più importanti è lo sblocco dei concorsi riguardanti la pubblica amministrazione. Ciò significa che tutti coloro che intendono candidarsi a uno dei bandi in arrivo durante l’anno (tra i più importanti, ad esempio, il Ministero dei Beni Culturali e l’Agenzia delle Entrate), potrebbero avere la certezza di svolgerli, anche in presenza.
Si tratta di una buona notizia per i candidati ai due concorsi ordinari per la scuola. Il primo concorso docenti ordinario riguardala scuola secondaria di primo e secondo grado (da 33.000 posti), il secondo la scuola primaria e infanzia (da 12.861 posti). Eppure, tra i più giovani candidati, le nuove regole previste dal Decreto Legge approvato stanno creando il panico: una maggiore semplificazione dello svolgimento dei concorsi, infatti, potrebbe significare l’eliminazione di un gran numero di neolaureati.
Secondo il nuovo decreto legge, le procedure concorsuali finora seguite verranno semplificate per permettere un più rapido svolgimento della selezione. In particolare, per essere ammessi alle fasi concorsuali, si procederebbe ad una valutazione di titoli e esperienza professionale.
Inoltre, per quanto riguarda il reclutamento di personale non dirigenziale, verrebbero espletate solo una prova scritta e una orale. Quest’ultima potrebbe essere svolta in videoconferenza, con misure che andrebbero garantendone però la sicurezza, la pubblicità ma allo stesso tempo la tracciabilità dei candidati, nel pieno rispetto della protezione dei dati personali. Tuttavia, le nuove misure presentano anche delle complicazioni rilevanti per i neolaureati candidati al concorso ordinario scuola.
Per quanto riguarda l’ammissione alle fasi concorsuali, infatti, l’abolizione di una qualsiasi prova preselettiva e la sola valutazione dei titoli e dell’esperienza potrebbero tagliare fuori i più giovani, soprattutto i neolaureati, con poca esperienza e un punteggio basso ma forti solamente della votazione finale ottenuta, con la speranza che sia abbastanza alta da poter competere con precari che hanno ottenuto votazioni più basse e sono forti più che altro d’esperienza nel settore.
Per questo motivo, sono state molte le critiche ricevute all’indomani dell’approvazione del Decreto Legge che coinvolge anche il concorso scuola ordinario La palla passa ora al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi: nelle prossime settimane dovrà decidere quanto “peseranno” titoli ed esperienza lavorativa presentate dai singoli candidati. Nell’incerta attesa, nel frattempo, sono circa 200mila i neolaureati che rischiano di venir tagliati fuori, nel caso la soluzione trovata dal ministro dell’Istruzione non fosse abbastanza equa tra questi ultimi e i precari con esperienza.
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