Secondo gli ultimi calcoli statistici, il numero di abitanti in Sicilia si sarebbe abbassato drasticamente negli ultimi anni. A dimostrarlo è il Censimento permanente della popolazione in Sicilia, che prende a riferimento i dati raccolti fino al 31 dicembre 2019 e che dimostra come i cittadini siciliani siano in netta diminuzione, oltre che essere caratterizzati da un progressivo invecchiamento.
Meno abitanti in Sicilia: il dettaglio delle province
La popolazione censita in Sicilia al 31 dicembre 2019 ammonta a 4.875.290 unità, con una riduzione di 33.258 abitanti (-6,8 per mille) rispetto all’anno precedente e di 127.614 abitanti (-3,2 per mille in media ogni anno) rispetto al Censimento 2011. I dati registrano anche una perdita di capacità di crescita. Negli ultimi 10 anni, il saldo negativo del bilancio naturale è andato progressivamente aumentando, il saldo migratorio, positivo fino al 2014, dal 2015 presenta valori negativi sempre più consistenti. Tali fenomeni determinano una riduzione della popolazione.
Rispetto al 2011 i residenti diminuiscono in tutte le province, con l’eccezione di Ragusa. La riduzione è maggiore a Enna, mentre quasi la metà dei residenti vive nelle province di Palermo e Catania, dove la densità abitativa è più o meno stabile nell’arco di otto anni con valori più elevati nel Catanese (244 abitanti per km2 a Palermo e 300 abitanti per km2 a Catania).
Aumentano, invece, i residenti stranieri. Nel periodo 2011-2019 la popolazione di cittadinanza straniera è aumentata del 5,4% in media ogni anno. La crescita riguarda tutte le province, con punte a Trapani (+9,1%) e Ragusa (+7,3%).
Una popolazione sempre più vecchia
L’età media è 43,9 anni contro i 45,2 dell’Italia. Il confronto con i dati del Censimento 2011 evidenzia un progressivo invecchiamento della popolazione, con ritmi superiori alla media nazionale. Tutte le classi di età sotto i 45 anni vedono diminuire il proprio peso relativo rispetto al 2011. Il comune più giovane è Camporotondo Etneo, in provincia di Catania, con una età media di 36,9 anni; quello più vecchio è Limina, in provincia di Messina, dove l’età media è pari a 52,3 anni.
L’età media degli stranieri è più bassa di 10 anni rispetto a quella degli italiani (34,1 anni contro 44,3 nel 2019), sebbene, tra il 2011 e il 2019, anche la popolazione straniera sia stata sottoposta a un processo di invecchiamento, con un aumento della popolazione di oltre 50 anni, soprattutto nella classe di età 60-69 anni.
Siciliani più istruiti, ma diminuisce l’occupazione
Il 31,5% della popolazione ha un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di qualifica professionale, il 17,0% la licenza elementare e il 33,5% la licenza di scuola media. Le persone con un titolo terziario e superiore sono il 12,0%. Rispetto al 2011 è quasi dimezzata la presenza degli analfabeti e sono diminuiti gli alfabeti privi di titolo di studio (dal 6,8% al 5,0%). Le persone con un titolo universitario e superiore sono aumentate dal 9,8% al 12%.
A fronte di una maggiore istruzione, tuttavia, diminuiscono i siciliani in possesso di un’occupazione professionale. Cala, infatti, il numero degli occupati: nel 2019 sono poco meno di 1,5 milioni, quasi 16 mila in meno rispetto al precedente censimento. Il tasso di attività è pari al 47,0%, poco più di cinque punti percentuali sotto il valore dell’Italia; gli occupati rappresentano il 34,9% della popolazione di 15 anni e più contro il 45,6% della media nazionale. Sensibilmente più elevato il tasso di disoccupazione (25,7% Sicilia e 13,1% Italia). Il mercato del lavoro presenta un forte squilibro di genere. Il tasso di occupazione maschile è al 45,3%, venti punti più elevato di quello femminile.