Il ruolo delle biblioteche universitarie ĆØ molto importante non soltanto per ricercatori e professori, ma per lāintera comunitĆ universitaria. Tuttavia, lāimportanza assolta dalle biblioteche non viene sempre compresa dagli studenti e dalle studentesse e da una classe politica che non si rende conto del loro valore e della loro importanza. Ne abbiamo parlato con la professoressa Simona Inserra, ricercatrice di Archivistica, Bibliografia e Biblioteconomia nel nostro Ateneo.
I giovani e le biblioteche: quale rapporto?
Non sempre i giovani hanno lāabitudine di frequentare le biblioteche: comunali, regionali, universitarie e/o scolastiche. Le biblioteche risultano essere dei luoghi mitologici di cui tutti parlano e ne riconoscono lāimportanza, ma che pochi frequentano.
Se da una parte, sono dei luoghi poco frequentati, ĆØ anche vero che la situazione delle biblioteche siciliane non ĆØ proprio delle migliori: non sempre si trovano gli ultimi libri in uscita, vi ĆØ poca disponibilitĆ di materiale. In effetti, āla situazione delle biblioteche siciliane si presenta molto complessa; lāimpressione generale, a partire dalle biblioteche di ente locale (le comunali, in prima istanza, poi le regionali), ĆØ che non sono quotidianamente utilizzate dalle piĆ¹ giovani fasce della popolazione come avviene invece in altre realtĆ , sia italiane sia internazionali, come sottolinea la prof.ssa Inserra.
CiĆ² che manca ĆØ una consapevolezza dellāimportanza delle biblioteche nella nostra societĆ , della sua valenza catartica ed imprescindibile nella vita di ogni cittadino e cittadina. āQuesto comporta, sin da giovani, una mancata comprensione del ruolo delle biblioteche quale supporto alle attivitĆ di studio e ricerca che solo difficilmente ā se non si ĆØ guidati da colleghi che ne hanno fatto esperienza, o dai docenti – si svilupperĆ durante gli anni dello studio universitarioā, sottolinea la docente.
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Ricerca e curiositĆ : gli ingredienti della scoperta
Tanti e tante sono i ricercatori e le ricercatrici alle prese con molti problemi durante la ricerca di materiale bibliografico. La situazione ĆØ la stessa per tutti gli studenti e le studentesse alle prese con la preparazione degli esami e della tesi di laurea.
Se da una parte i problemi sono notevoli, bisogna comunque cercare di superare le difficoltĆ e conoscere i sistemi di cui ĆØ possibile usufruire, poichĆ© āin molti casi i materiali, quando non si trovano nella biblioteca del proprio Dipartimento, sono presenti in altre biblioteche del territorio, ma gli studenti non conoscono bene (o in molti casi non conoscono affatto) il catalogo del Servizio Bibliotecario Nazionale, il catalogo nazionale dei periodici ACNP e non sono autonomi nelle ricerche. Imparare quali sono i āluoghiā dove effettuare le ricerche e le biblioteche che offrono servizi specifici agli studenti delle diverse aree di ricerca, puĆ² essere un modo per cercare meglio e trovare quello che si cercaā, sottolinea la docente.
Lāabbiamo detto: le difficoltĆ ci sono e non vanno nascoste. Tuttavia, bisogna riconoscere che a volte manca la curiositĆ , ingrediente fondamentale per la crescita personale e pubblica dellāindividuo. In effetti, āgli studenti potrebbero quindi scegliere di formarsi autonomamenteĀ oppure i dipartimenti potrebbero avviare corsi base di biblioteconomia per insegnare come fare ricerca attraverso i cataloghi on line. Non ĆØ da sottovalutare la modalitĆ della fornitura di servizi a distanza (DD Document Delivery) che le biblioteche mettono in atto da molti anni e che hanno implementato dallāinizio della pandemia: anche in questo caso si tratta di servizi esistenti, funzionanti, ma purtroppo poco noti. Invito quindi gli studenti a essere curiosi e visitare spesso i siti delle biblioteche, le proprie biblioteche ma anche tutte le altre esistenti in Italia e nel mondoā mette in evidenza la prof.ssa Inserra.
Biblioteche e marketing: afasia di un rapporto incompreso
Purtroppo, lāassenza di sponsorizzazione e di linee marketing portano ad una mancata conoscenza dei servizi bibliotecari. In effetti, āĆØ un problema e anche questo ĆØ senzāaltro maggiormente avvertito nelle biblioteche del Sud. CāĆØ molto da lavorare, specialmente allāinterno delle biblioteche, per formare il personale agli aspetti variegati della comunicazione e allāuso agile dei social per comunicare la biblioteca. Sulla risoluzione del gap digitale: lavorare in ogni piccola realtĆ per collaborare, complessivamente, alla risoluzione del problema generale che, va da sĆ©, dovrĆ essere supportato da programmi specifici, centralizzati, adeguatamente finanziatiā, sottolinea la professoressa.
Biblioteche e Covid: quali problemi?
La pandemia ha messo in crisi il sistema bibliotecario: tesisti e tesiste, Ā studenti Ā e studentesse si sono trovati/e in una situazione catastrofica. Sembra quasi che la ricerca e lo studio siano secondari rispetto ad altri elementi. āMolti studenti e molti docenti sono stati e sono tuttora messi in difficoltĆ dallāimpossibilitĆ di accedere serenamente alle collezioni e ai servizi delle biblioteche. PerchĆ©? Forse la classe politica che ci governa non comprende a fondo il ruolo delle biblioteche, dello studio e della ricercaā, mette in evidenza la docente.
Una mancata comprensione dellāimportanza delle biblioteche, dello studio e della ricerca portano al disastro, stesso discorso per mobilitazione da parte degli e delle utenti delle biblioteche, poichĆ© āchi frequenta le biblioteche non fa sentire molto la sua voce. LāAIB ha lanciato una campagna di informazione (rimando quanti interessati al comunicato di novembre 2020: e molti bibliotecari si sono dati da fare inventando soluzioni alternative e inconsuete pur di portare i libri ai loro lettori!ā tuona ancora la professoressa.
Si cercano dunque soluzione alternative, non ci si arrende, ma alla base esiste un malessere ed una disattenzione totale alle biblioteche e agli utenti che gravitano intorno a questo mondo.
Come avvicinare la didattica e le biblioteche
Non sempre studenti e studentesse frequentano le biblioteche universitarie per fare ricerca poichĆ© i programmi universitari sono, a volte, troppo schematici e non aprono allāapprofondimento personale, elemento caratterizzante soprattutto per le lauree magistrali.
āQuesto ĆØ un problema che non riguarda le biblioteche ma gli studenti e i loro professori. Coltivare spirito critico e spirito di ricerca, sempre, puĆ² essere la risposta che serve a portare studenti e dottorandi in biblioteca. Consultare risorse bibliografiche, on line o cartacee, varie e numerose, costruire una base di sapere sulle fondamenta del sapere giĆ costruito da chi ci ha preceduto, ĆØ sempre la base (forse lāunica?) per una ricerca di valore; non si puĆ² pensare di fare ricerca se non costruendo percorsi autonomi di studio allāinterno dellāimmensa mole di lavori pubblicati e prodotti da quanti ci hanno preceduto.ā, conclude la professoressa.