Gli studenti dell’Universitร di Catania hanno avuto l’opportunitร di partecipare a un incontro con l’astronauta catanese Luca Parmitano, nell’ambito di un evento virtuale al Dicar. Parmitano รจ intervenuto sul tema “Il pianeta Terra e altri rifugi“, e ha ricordato a tutti i presenti della necessitร di proteggere la nostra casa, l’unica che abbiamo e di cui, a volte, sembriamo non tenere conto abbastanza.
“Il pianeta Terra รจ il nostro rifugio, lโunico al momento per lโuomo in cui รจ presente e puรฒ vivere. Abbiamo una sola ‘casa’ e una sola astronave che รจ la nostra Terra”, ha dichiarato l’astronauta dell’European Space Agency (ESA) al termine del seminario dal titolo โIl pianeta Terra e altri rifugiโ che si รจ svolto ieri (14 gennaio) online su Microsoft Teams, nell’ambito delle attivitร del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dellโUniversitร di Catania. Un webinar che ha tenuto incollati davanti allo schermo numerosi studenti e docenti universitari, anche di altri atenei, e non solo, affascinati dalle parole dellโastronauta in collegamento da Houston in Texas.
Ad aprire il seminario il prof. Enrico Foti, direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura, e la prof.ssa Simona Calvagna, docente di Architettura e composizione architettonica I e Laboratorio del Dicar, che hanno evidenziato ยซla trasversalitร e lโimportanza del tema del โrifugioโ per gli studenti impegnati in questo corso di studi anche alla luce della pandemia che in questi mesi ha modificato le abitudini di tutti noi, ormai sempre piรน nelle proprie abitazioni, un luogo iperconnesso con lโesterno che stiamo ripensando per renderlo piรน confortevoleยป.
E proprio lโastronauta dellโEsa, nel corso del suo intervento, si รจ soffermato “sulla distinzione tra rifugi che prevedono una presenza temporanea e habitat per una permanenza piรน lunga” evidenziando “lโimportanza degli spazi fisici indispensabili e necessari per lโequipaggio a bordo della Stazione spaziale internazionale per completare esperimenti, test, attivitร fisiche per non deperire perdendo peso in assenza di peso e passeggiate spaziali“.
“Negli ultimi anni si รจ lavorato molto per creare spazi abitativi ottimali sia per le condizioni ambientali, sia per le capacitร fisiologiche umane che tengono molto in considerazione lโaspetto psicosociale degli astronauti โ aggiunge Luca Parmitano –. A bordo della stazione gli astronauti hanno a disposizione spazi comuni e uno spazio individuale piรน piccolo di una cabina telefonica, lโunico ambiente privato. Spazi che devono essere efficienti, efficaci e devono soddisfare tutti gli astronauti perchรฉ sono gli unici in cui viviamo, in cui possiamo ritagliarci del tempo libero, anche per isolarci individualmente, e in cui lavoriamo”.
A seguire lโastronauta dellโEsa ha illustrato “diversi โrifugiโ sperimentati e realizzati con materiali di fortuna, come il paracadute, nel corso degli anni in vari addestramenti per sopravvivere in caso di emergenza come la capanna nella tundra russa a -10ยฐ o in ambienti carsici sottoterra in Sardegna e in Sicilia con condizioni di umiditร al 100% o allโinterno del laboratorio sottomarino Aquarius nellโambito del programma NEEMO della Nasa”.
In chiusura Luca Parmitano si รจ soffermato “sul veicolo spaziale โCrew Dragonโ per il trasporto dellโequipaggio dalla Terra verso la Stazione spaziale internazionale decisamente piรน confortevole per gli astronauti rispetto ai precedenti e che prevede sistemi, non solo di sopravvivenza, ma anche di permanenzaยป. E, infine, in riferimento agli โhabitatโ, agli ambienti della “ISS come la โcupolaโ, spazi in cui si lavora e in cui ci si puรฒ rifugiare per guardare allโesterno, o il โmoduloโ che tengono sempre piรน conto del benessere fisiologico dellโastronauta”.