Riapertura scuole: è caos sul ritorno in classe e, in queste ore, si sta decidendo da farsi. Nell'attesa, in Sicilia i sindaci decidono da sé come in altre regioni.
È caos sulla riapertura scuole. La ministra Azzolina aveva annunciato il fronte comune del governo sul rientro in classe per gli studenti già dal 7 gennaio, eppure finita l’Epifania ancora non si sa nulla possibile riapertura delle scuole. Anzi, le notizie si rincorrono e c’è una grande confusione sulla decisione da prendere, sia a livello nazionale che regionale o addirittura comunale.
Sulla scuola il Comitato tecnico-scientifico, la task force regionale e la politica nazionale hanno tre idee diverse: medie e scuole superiori schiuse fino alla fine di gennaio, elementari fino al 18; oppure chiusura delle superiori fino al 31 gennaio e sugli altri istituti decidono i sindaci dei vari comuni; oppure ancora, rientro in classe per tutti subito fatta eccezione per i ragazzi più grandi. Insomma, seppur incerti sulla data di riapertura, tutti sono d’accordo per lasciare a casa gli studenti delle scuole superiori e la decisione resta pendente solo per gli alunni più piccoli.
La Sicilia dal canto suo fa decidere ai sindaci. Palermo e Catania, infatti, decidono di chiudere almeno fino a domenica, mentre la decisione definita a livello Regione dovrebbe arrivare entro oggi, in seguito ad una riunione guidata da Adelfio Elio Cardinale programmata oggi alle 12.30.
Proprio nella riunione prevista oggi, il Comitato tecnico-scientifico porterà al tavolo il proprio parere: tenere chiuse le scuole elementari fino a giorno 18 gennaio, mentre medie e superiori rientrerebbero in aula solo il 31 gennaio. Diverso il parere di Cardinale sulle medie: “Penso che i licei e le scuole superiori debbano rimanere chiusi fino al 31. Per elementari e medie, invece, la linea è più morbida”. Il preside della scuola Regina Margherita di Palermo, Domenico Di Fatta, che prende parte alla task force aggiunge: “Il problema è l’assembramento all’esterno delle scuole e la capacità della rete di trasporti di garantire condizioni di sicurezza”. Secondo quanto riportato da la Repubblica.
In tutto questo, la politica nazionale esprime un proprio parere: confermare la chiusura per le scuole superiori, ma lasciare ai sindaci la decisione ultima su elementari e medie, sulla scorta dei dati del contagio e dopo aver consultato le Asp.
Mentre la Regione Siciliana sta ancora decidendo sul da farsi, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e di Catania, Salvo Pogliese, hanno deciso di chiudere momentaneamente le scuole. Questo nonostante i dati sul contagio inerenti agli istituti scolastici non sembrano essere preoccupanti, secondo quanto riportato dall’Osservatorio epidemiologico: “1.666 casi associati ad esposizione scolastica di cui 1.201 in popolazione studentesca”. Gli studenti siciliani sono oltre 445mila, quindi la percentuale dei contagi è molto bassa, si aggira intorno allo 0.27%.
Orlando resta in attesa di una decisione nazionale o regionale, sottolineando come l’80% dei genitori non ha portato ieri i propri figli agli asili nido e alle scuole dell’infanzia, che hanno già riaperto. Anche Messina si unisce a questa decisione: il sindaco Cateno De Luca ha imposto la chiusura delle scuole per tutta la settimana, ipotizzando il prolungamento della serrata fino al fine mese. Oggi dunque, in attesa di una decisione più energica a livello politico, e regionale e nazionale, ogni comune decide per sé.
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