Lavoratori fragili: il Ministero della Salute ha diramato una circolare in cui definisce questa categoria in tempo di Covid. Ecco chi viene considerato a rischio contagio.
È stata da poco pubblicata una circolare del Ministero della Salute che disciplina la questione sorta attorno ai “lavoratori fragili” in tempo di Coronavirus, vale a dire i lavoratori che in certe circostanze sono dispensati dal presentarsi fisicamente sul luogo di lavoro in base allo stato di salute. Stando a quanto stabilito dal governo, non basterà la sola età per stabilire se un soggetto è a rischio infezione COVID-19 o meno.
Per essere definiti “lavoratori fragili”, infatti, è necessario che il lavoratore sia affetto da patologie che in caso di infezione da Coronavirus potrebbero determinare “un esito più grave o infausto” della malattia.
Nello specifico, si legge all’interno della circolare, “il concetto di fragilità va dunque individuato in quelle condizioni dello stato di salute del lavoratore/lavoratrice rispetto alle patologie preesistenti che potrebbero determinare, in caso di infezione, un esito più grave o infausto”. In merito all’età anagrafica, “tale parametro da solo, anche sulla base delle evidenze scientifiche, non costituisce elemento sufficiente per definire uno stato di fragilità. La maggiore fragilità nelle fasce di età più elevate della popolazione va intesa congiuntamente alla presenza di comorbilità che possono integrare una condizione di maggior rischio”.
All’interno del testo, inoltre, vengono citati alcuni dati in merito, a supporto della decisione presa, come il fatto che il 96,1% dei decessi presentava delle patologie pregresse: “Il 13,9% una, il 20,4% due, il 61,8% tre o più”. Le più frequenti erano “malattie cronico-degenerative a carico dell’apparato cardiovascolare, respiratorio, renale e malattie dismetaboliche”.
La circolare sui lavoratori fragili è stata pensata soprattutto per le scuole. A ridosso dell’apertura delle classi, infatti, si paventa una possibile emergenza supplenze per l’elevato numero di docenti che potrebbero non entrare in classe.
Nelle classi, infatti, sono circa 400mila, vale a dire il 20% del totale, gli insegnanti e il resto del personale ad avere più di 55 anni. Non tutti, però, potranno far richiesta di essere considerati come lavoratori fragili. Nella circolare, si legge che il medico “esprimerà il giudizio di idoneità fornendo, in via prioritaria, indicazioni per l’adozione di soluzioni maggiormente cautelative per la salute del lavoratore o della lavoratrice per fronteggiare il rischio di Sars-Cov-2, riservando il giudizio di non idoneità temporanea solo ai casi che non consento soluzioni alternative”.
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