Quali sono le migliori università in Italia dove studiare Scienze della formazione? La classifica Censis 2020/2021 fornisce indicazioni utili per chi vuole intraprendere questo percorso.
Sono tanti gli studenti che, ogni anno, decidono di intraprendere un percorso nell’ambito dell’insegnamento iscrivendosi ad un corso di studi in Scienze della formazione. Un laureato in Scienze della formazione ha la possibilità di trovare sbocchi lavorativi non solo come insegnante ma anche come operatore pedagogico, educatore sociale, animatore ludico e ricreativo, educatore in ambito giudiziario, tutor, eccetera. Per questo, è molto importante scegliere con attenzione l’ateneo in cui ci si iscrive e, per farlo, è possibile consultare la classifica sulle migliori università in Italia fornita, ogni anno, dal Censis.
Ecco quindi la classifica università Scienze della formazione 2020/2021.
La classifica Censis viene stilata sulla base di un’articolata analisi del sistema universitario italiano distinguendo tra atenei statali e non statali, suddivisi ulteriormente per dimensioni e valutando una serie di parametri tra i quali le strutture disponibili, i servizi erogati, il livello di internazionalizzazione, le capacità di comunicazione 2.0 e l’occupabilità.
Per elaborare la classifica viene assegnato un punteggio a ciascuno di questi parametri e viene calcolata la media assegnando, così, un punteggio complessivo all’ateneo.
Per la valutazione dei singoli rami di studio, invece, vengono presi in considerazione la progressione di carriera degli studenti e i rapporti internazionali.
Nella classifica università Scienze della formazione, con riferimento alle università triennali statali, spicca l’ateneo di Perugia con un punteggio di 106.5. Seguono l’università di Bologna con un punteggio di 98.5 e l’università di Roma La Sapienza che riporta un punteggio di 96.5.
Come per la maggioranza dei corsi di laurea, anche in questo caso, gli atenei meridionali occupano le posizioni più basse della classifica. Ricordiamo, però, che i parametri utilizzati dal Censis per stilare la classifica non fanno riferimento specificatamente alla didattica degli atenei e che, quindi, è possibile che alcuni atenei validi dal punto di vista della didattica ricoprano le posizioni più basse perché carenti dal punto di vista della progressione della carriera o dei rapporti internazionali.
Per quanto riguarda, invece, i corsi di laurea magistrale è un ateneo del sud a guidare la classifica. L’università della Calabria, infatti, eccelle in questo campo con 108 punti. Al secondo posto troviamo l’università di Macerata (98.5 punti) e, a seguire, l’università di Verona (95.5 punti). Da notare anche l’ottima posizione dell’università di Palermo: essa è, infatti, la quarta in classifica con 90.5 punti.
Nell’ambito della classifica università scienze della formazione stilata dal Censis, l’ateneo catanese occupa le posizioni più basse.
In particolare, per quanto riguarda i corsi di laurea triennale l’Università di Catania occupa il penultimo posto con 68 punti, media tra i 69 punti nella progressione di carriera e i 67 punti nei rapporti internazionali.
La situazione non sembra migliorare con riferimento ai percorsi di laurea magistrale in Scienze della formazione, per i quali Unict occupa l’ultima posizione con un punteggio di 68.5, con 67 punti nell’ambito della progressione di carriera e 66 nell’ambito dei rapporti internazionali.
In entrambi i casi, quindi, l’università di Catania non registra un buon punteggio con riferimento, ad esempio, al tasso di iscritti regolari, al tasso di regolarità dei laureati ed, inoltre, non presenta una buona mobilità degli studenti in uscita e un buon rapporto tra numero di università ospitanti e totale degli iscritti e non possiede neanche un’alta percentuale di iscritti stranieri.
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