News scuola: Azzolina propone un'apertura scolastica oltre l'orario consueto delle lezioni. Tra le priorità anche la digitalizzazione e interventi edili.
Tra le news scuola annunciate negli scorsi giorni, figura la possibilità che gli edifici scolastici possano rimanere aperti anche dopo l’orario consueto delle lezioni. A confermarlo la ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina, commentando per la Stampa le nuove misure di sicurezza da adottare per la scuola.
Uno dei settori maggiormente fiaccati dall’emergenza epidemiologica è proprio quello della scuola; si auspica una necessaria ripresa per settembre: “2,9 miliardi stanziati solo per settembre: gli investimenti europei per la scuola italiana sono un’opportunità irripetibile”. La ministra, infatti, aveva già richiesto che una parte delle risorse stanziate a Bruxelles andassero alla scuola.
La priorità della ministra rimane quella di combattere la dispersione scolastica, una delle problematiche fortemente evidenziate dal periodo di quarantena. Usufruendo anche dei fondi europei del Next Generation Eu, durante il lockdown, il Ministero ha provveduto tempestivamente con l’acquisto di “computer e tablet per la didattica digitale usando un principio che favoriva le famiglie più disagiate. Stesso criterio dei libri di testo gratis a settembre, destinati a centinaia di migliaia di studenti”.
Ma questi non sono gli unici punti su cui la ministra ha riposto la sua attenzione: insieme alle misure da adottare per il contenimento dell’emergenza, risultano prioritari anche la digitalizzazione della scuola e l’eliminazioni delle classi pollaio “che impoveriscono la didattica”, nonché un concreto intervento sugli edifici.
Spostando nuovamente lo sguardo verso il nuovo anno scolastico, la ministra ha precisato: “Chi è rimasto indietro a causa dell’emergenza non perde l’anno ma ricomincia insieme agli altri”. Si tratta di una misura preventiva di fronte ad una crisi economica ormai alle porte: “Il pericolo maggiore invece è quello di avere ragazzi costretti a lasciare la scuola per cercare lavoro. Iniziamo valorizzando gli istituti tecnici e professionali, che in alcuni territori danno lavoro a oltre il 90% degli studenti già dal primo anno dopo la scuola”.
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