Luigi Maina, cerimoniere onorario del Comune di Catania e dei festeggiamenti di Sant’Agata, è morto. Il prossimo 2 agosto avrebbe compiuto novanta anni.

Il cerimoniere onorario del Comune non ce l’ha fatta. Luigi Maina è morto all’età di 89 anni all’ospedale San Marco dove era stato ricoverato in gravi condizioni. Con lui se ne va un pezzo di Catania.
“Con il cuore gonfio di tristezza e pianto partecipo ai catanesi la scomparsa del commendatore Maina, che è spirato nell’ospedale San Marco dov’era ricoverato. Catania perde una parte di sé, scompare una memoria storica di servizio e amore verso il prossimo nel nome della devozione a Sant’Agata e della Città di Catania. Lo ricorderemo per come merita un grande uomo di fede e testimone diretto di una storia quasi centenaria, fatta di intelligenza e lungimiranza nel Municipio che egli ha custodito come fosse casa propria. Stringiamoci tutti insieme come una grande comunità, attorno a un personaggio che ha saputo fare del servizio al prossimo una ragione di vita: Catania è grata ora e sempre a Maina e faremo quanto necessario per conservare le sue azioni a perenne memoria”.
“Provo sincera commozione per la scomparsa a Catania di Luigi Maina, amico mio e personaggio pubblico dalla inconfondibile identità. Ha assolto con meticoloso scrupolo al compito di cerimoniere del Comune e di leale servitore della istituzione. Con lui il capoluogo etneo perde un pezzo importante della età contemporanea, testimone oculare e privilegiato di fatti ed eventi che appartengono ormai alla storia della città”.
“Luigi Maina se n’è andato. In punta di piedi. Con discrezione. IL COMMENDATORE (anche se era insignito della onorificenza di Grande Ufficiale) NON È PIÙ FRA NOI.
Un Personaggio vero ed autorevole della mia Città. Lo conobbi 32 anni fa quando fui eletto, proprio come in questi giorni, per la prima volta Sindaco della Città di Catania. Fui io che mi inventai il Titolo di Cerimoniere onorario, chiedendogli di restare in Comune e lasciandogli la sua stanza. Fui io a volerlo Presidente del Comitato dei Festeggiamenti Agatini, dopo Ignazio Marcoccio.
Lui, vero depositario della fede e tradizione agatina. Lui con me ad invitare e poi ad ospitare Papa Giovanni Paolo II nella sua visita a Catania. Lui con me, Ministro dell’Interno, dal Papa dopo l’anno Santo. Lui a mostrare ai Presidenti della Repubblica il busto reliquiario di S. Agata. Lui nei momenti belli ed in quelli tristi. Elegante. Attento. Sicuro.
Cerimoniere per indole. Depositario delle tradizioni. Per 15 anni al mio fianco, come di tutti gli altri Sindaci. Un personaggio vero della miglior Catania. Grazie Commendatore!”.
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