Bonus vacanze: a partire da oggi è possibile richiedere il bonus, tuttavia le strutture aderenti sono poche e si teme il flop. Tutte le novità sull'incentivo.
L’atteso uno luglio è arrivato e da oggi scatta ufficialmente il via al bonus vacanze, l’incentivo che mira a far ripartire il settore turistico in Italia. Molti erano i dubbi alla vigilia, con la maggior parte delle strutture ricettive (ricordiamo che si tratta di alberghi, b&b, villaggi, camping e agriturismi) che al momento non sono disposte ad accettare il bonus. Secondo un articolo del Corriere della Sera, infatti, solo 4 hotel ogni 100 accettano il bonus.
Stando a un test effettuato dal Corriere nella giornata di ieri, al momento solo un hotel su quattro accetta di partecipare all’iniziativa. Sul sito italyhotels.it, che contiene un campione di strutture ampio e rappresentativo realizzato da Federalberghi, l’associazione di settore più rappresentativa, si scopre che le strutture aderenti al bonus vacanze sono davvero poche.
Per le prime giornate di luglio, per esempio, sono appena 1.151 (il 4,2%) a fronte di un totale di 27.370 offerte presenti sul sito. Inoltre, sono significative le differenze tra le regioni. In Calabria, Basilicata e Molise, per esempio, nessun hotel accetta il bonus vacanze. La situazione migliora leggermente in Sicilia, con 56 alberghi convenzionati su 1.064. La regione con il più alto numero di strutture disponibili, invece, è l’Emilia-Romagna, con 233 (a fronte, però, del record di locali registrati sul sito, oltre 4mila), mentre in Lombardia e Liguria, rispettivamente, 56 e 33.
Il flop, poi, sembra ancora peggiore se sei guardano le città d’arte e di villeggiatura, le più frequentate da turisti. Nella Capitale solo 35 strutture su 976 accettano il bonus vacanze, mentre a Firenze 22 su 335. E in Sicilia? La situazione, considerati i soli 56 alberghi, non è più confortante. L’esempio più significativo è offerto da Taormina, dove, secondo il Corriere, solo una struttura su 80 accetta l’incentivo.
“Il bonus vacanze – dice all’ANSA Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi – è un grosso punto interrogativo, al momento l’80% è compensato solo il mese dopo e il 20% è uno sconto che si fa al cliente. Questo vuol dire che non tutti gli alberghi potranno accettarlo. I conti comunque sono abituato a farli alla fine e a fine settembre capiremo quanto di questi 2,4 miliardi che sono stati stanziati sarà stato utilizzato. E se avrà funzionato sarò il più felice del mondo, contento di essere smentito”.
Tra le ragioni per cui il bonus non sarebbe molto gradito agli albergatori, inoltre, il fatto che la richiesta iniziale era di slegarlo dalle fasce di reddito. Tuttavia, la speranza che l’incentivo funzioni resta. “Il bonus vacanze? Ad oggi sembra essere un’occasione persa: l’importo – sottolinea Corrado Luca Bianca, direttore di Assoturismo e Assohotel Confesercenti – è ridotto, è difficile accedervi specialmente per chi non è molto esperto di nuove tecnologie e genera incertezze per le imprese”. Resta, comunque, la speranza che le strutture ricettive disposte ad accettare la convenzione aumentino col passare dei mesi, dato che il bonus rimarrà disponibile per le famiglie con reddito inferiore ai 40 mila euro fino a fine dicembre 2020.
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