Il Presidente del consiglio ha reso noto come intende gestire i fondi derivanti dal "Recovery plan". Conte ha toccato sette punti chiave su cui intende lavorare l'equipe di governo, dal diritto allo studio alle riforme fiscali e della giustizia. Temi che infiammano la politica italiana da oltre vent'anni.
Oggi la Commissione europea annuncerà la proposta di Recovery plan e il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha spiegato come il governo ha intenzione di gestire questo importante investimento.
“L’Italia deve farsi trovare pronta all’appuntamento – si legge nel suo post -. Deve programmare la propria ripresa e utilizzare i fondi europei che verranno messi a disposizione varando un ‘piano strategico’ che ponga le basi di un nuovo patto tra le forze produttive e le forze sociali del nostro Paese. Questo è il momento per alzare la testa e volgere il nostro sguardo al futuro”. Bisogna affrontare alcune importanti riforme e investimenti per “recuperare il divario di crescita economica e produttività, nei confronti degli altri Paesi europei, che ci ha caratterizzato soprattutto negli ultimi vent’anni”.
Non eravamo pronti ad affrontare lo smart working e la didattica a distanza in così larga misura, pertanto bisogna superare il divario digitale inducendo incentivi alla digitalizzazione e all’innovazione tecnologica: “Dobbiamo sollecitare la diffusione della identità digitale, rafforzare l’interconnessione delle banche dati pubbliche e approvare un programma per realizzare al più presto la banda larga in tutto il Paese”.
È necessario inoltre “moltiplicare gli strumenti utili a rafforzare la capitalizzazione e il consolidamento delle imprese, anche al fine di sostenere l’attività delle filiere produttive nella fase di ripresa, con particolare riguardo a quelle in maggiore sofferenza”. Senza dimenticare di favorire le start-up e rilanciare le misure introdotte quali ACE e Impresa 4.0.
Usare i fondi europei per “realizzare le infrastrutture strategiche del Paese, a partire dalle grandi reti telematiche, idriche ed energetiche”. Il governo sta lavorando a tal proposito a misure normative in grado di sbloccare, anche solo temporaneamente, la realizzazione di opere pubbliche. E continua asserendo: “Avremo cura di salvaguardare i presidi di legalità e i controlli, per contrastare gli appetiti delle organizzazioni criminali, ma dovremo accelerare le procedure e gli iter autorizzativi. Introdurremo misure che valgano a realizzare una rivoluzione culturale nella pubblica amministrazione”.
Particolare riguardo viene dedicato allo sviluppo di misure produttive innovative, più sostenibili e meno dannosi per l’ambiente (green deal). In Italia ciò si traduce in nuove forme di tutela del territorio e del patrimonio paesaggistico e culturale. Conte specifica: “La transizione energetica rimane una priorità italiana ed europea: forse troveremo un vaccino per il virus ma sicuramente non ce n’è uno per il cambiamento climatico”.
“Dobbiamo puntare – continua il Premier – su un grande investimento per il diritto allo studio e per l’innovazione dell’offerta formativa, affinché l’Italia sia tra i primi posti in Europa per giovani con titoli di studio universitario”. Dare priorità allo studio per far fronte alle nuove sfide del futuro, quali ad esempio: nuove tecnologie digitali, transizione ecologica, inclusione e benessere sociale al fine di rilanciare la competitività del nostro sistema economico.
Altro tema che in questi anni ha trovato acceso scontro nel dibattito politico del paese e sul quale il governo Conte intende intervenire: “È necessario abbreviare i tempi della giustizia penale e della giustizia civile. Il codice civile è stato varato nel 1942 e ha attraversato tutti questi anni senza una riforma organica. Tutti e tre questi progetti di riforma sono ora in Parlamento”. Bisogna velocizzare le tempistiche del dibattito al fine di snellire il sistema giudiziario italiano e rendere il nostro ordinamento giuridico più competitivo, attirando facilmente investitori italiani ed esteri.
Ultimo tema toccato dal Premier, anche questo particolarmente sentito nel paese: “Introdurremo una seria riforma fiscale. Non possiamo più permetterci un fisco iniquo e inefficiente. L’attuale disciplina fiscale è un dedalo inestricabile”. Bisogna avere il coraggio, spiega Conte, di riordinare il sistema dopo cinquant’anni in cui non si interviene attraverso una riforma organica del sistema fiscale. Bisogna da ultimo: “fare pulizia, distinguendo i debiti recuperabili da quelli che non lo sono e rendere più trasparente la giustizia tributaria”.
Tutte queste azioni, spiegate nel post da Giuseppe Conte, rappresentano la struttura portante del recovery plan secondo l’uso che intende farne ha l’attuale governo. Bisognerà però attendere le disposizioni della Comunità europea per definire meglio la strategia da operare.
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