I sindaci di tutta Italia si uniscono e chiedono al premier Giuseppe Conte indicazioni più chiare e univoche sulla riapertura previsa per il 4 maggio, che segnerà l'inizio della Fase 2.
I sindaci dei comuni italiani inviano una lettera al presidente del consiglio Giuseppe Conte per avere, in anticipo, indicazioni chiare sulle misure da adottare a partire dal 4 maggio 2020, quando scatterà su tutto il territorio nazionale la cosiddetta “fase 2”.
“Noi Sindaci, fin dall’inizio di questa emergenza, abbiamo garantito collaborazione al Governo con senso di responsabilità e in un sincero spirito di solidarietà tra istituzioni – scrive l’Anci -, che riteniamo doveroso. Oggi, confermando la nostra leale collaborazione, rivendichiamo alcune misure che riteniamo indispensabili per avviare la fase due, per una ripartenza vera, che non lasci indietro nessuno. E lo facciamo con la nostra abituale concretezza”.
Conoscere prima del 4 maggio l’elenco delle attività che riaprono per adottare le misure necessarie in materia di mobilità e trasporto, per regolare gli orari di uffici ed esercizi, il corretto utilizzo da parte dei cittadini degli spazi pubblici come i parchi, con eventuale indicazione dell’età. È la prima richiesta che l’Anci presenterà al Governo, a cui chiede anche “indicazioni chiare e inequivoche sul corretto utilizzo delle mascherine alla popolazione e ai lavoratori, assicurando disponibilità nelle farmacie ad un prezzo fisso calmierato”.
“Integrale sostegno finanziario al trasporto pubblico locale, inclusi i minori ricavi da perdita della bigliettazione e incentivi sulla micro mobilità elettrica, semplificazioni per la realizzazione di piste ciclabili”, è tra le proposte dell’Anci. “Prevedere che nell’ambito della liquidità che sarà resa disponibile dall’UE all’Italia con gli strumenti finanziari straordinari una quota parte sia assegnata ai Comuni e alle Città metropolitane”, è un’altra richiesta dell’Anci.
“Migliorare il coordinamento delle misure di sostegno economico – chiedono i Comuni – per i numerosi settori produttivi colpiti duramente dall’emergenza in modo da assicurare a tutti liquidità in tempi rapidi ed effettivo sostegno con particolare attenzione al settore turistico e balneare”.
“Assicurare a Comuni e Città metropolitane risorse congrue per la spesa corrente alla luce della imponente riduzione di gettito fiscale – ha chiesto ancora l’Anci -, con particolare riferimento all’azzeramento delle imposte di soggiorno e di occupazione del suolo pubblico e alla forte riduzione della Tari“. E propone anche di “rifinanziare i cd. buoni spesa già erogati dai Comuni e assegnare ai Sindaci un plafond di risorse per il sostegno al reddito strettamente legato agli effetti sociali ed economici dell’emergenza”.
In un diretta Facebook, il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, chiede “di ampliare il bonus bebè e il bonus babysitter, abbiamo chiesto di anticipare l’apertura dei campi estivi con oratori e il privato sociale”. “Relativamente al trasporto pubblico, abbiamo chiesto di definire la capacità massima di bus e vagoni metro: non si può dire distanza un metro e vietare l’assembramento. Cioè se entrano solo le persone pari al numero dei posti a sedere o se entra un quarto della capacità”.
“Stiamo uscendo dalla emergenza sanitaria, la stiamo superando ma non stiamo uscendo dalla pandemia e dal rischio del contagio. E sono preoccupato dal fatto che magari tutti pensiamo che dal 4 maggio possiamo tornare a fare quello che facevamo prima ma in realtà non è così. Dobbiamo abituarci a vivere in maniera diversa rispetto al passato. Dalla cabina di regia ci aspettiamo indicazioni precise. A nome di tutti i sindaci italiani chiedo al governo indicazioni precise sul trasporto, sull’uso delle mascherine, su dove i genitori che tornano al lavoro potranno lasciare i bambini”.
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