In tempi di pandemia servono risposte pronte e misure a tutela dei lavoratori. Tuttavia, a quanto emerge dalla denuncia fatta dal sindacato Ugl, cosƬ non ĆØ. I lavoratori lamentano le lentissime procedure di profilassi per il contagio e ancheĀ i sindaci chiedono chiarezza.
āNei giorni scorsi sono giunte in Ugl alcune segnalazioni di nostri iscritti che sono stati coinvolti nelle varie procedure di profilassi e controllo in relazione al possibile contagio da Covid-19. Purtroppo non possiamo parlare di eventi lieti, poichĆ© anche loro sono stati vittime del caos suoi tamponi che, purtroppo, anche in provincia di Catania si ĆØ venuto a generare. Nel contempo abbiamo anche raccolto lamentele di sindaci che in queste settimane hanno ricevuto informazioni frammentarie o tardiveā.
A raccontare la situazione che si sta vivendo ĆØ il segretario territoriale della Ugl di Catania Giovanni Musumeci, con lāauspicio di sollecitare lāazienda sanitaria provinciale a intensificare e rendere piĆ¹ efficienti le operazioni di propria competenza.
āIn un caso un lavoratore di un ufficio regionale, durante un periodo di malattia iniziato 45 giorni fa, avendo accusato a un certo punto alcuni sintomi riconducibili al Coronavirus ha attivato le necessarie richieste, dal consulto con il suo medico di base per finire con la richiesta di tampone. Ad oggi, con la sintomatologia superata e il tampone effettuato da tempo, non si conosce lāesito e non si riesce neanche a contattare il laboratorio che dovrebbe fornirlo. Uno scandalo! Circostanza diversa ā continua Musumeci ā e a nostro avviso piĆ¹ grave, ĆØ quella di un intero ufficio periferico della Regione (nellāhinterland catanese) chiuso dopo che, a marzo, tra i dipendenti erano saltati fuori alcuni soggetti contagiati”.
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“AldilĆ delle strutture sanitarie – continua la nota -, dove lāattivitĆ di verifica del personale continua a rilento, con lāattuale quadro ed il successivo allargamento delle maglie ci saranno anche luoghi di lavoro (come stabilimenti produttivi ed uffici pubblici dove non puĆ² avvenire lo āsmart workingā) da tenere sotto controllo, in particolare quando un dipendente a casa per malattia con sintomatologie da Coronavirus deve poi rientrare a contatto con i colleghi. In piĆ¹, apprezzando il lavoro delle strutture sanitarie provinciali ed ospedaliere coinvolte, come Ugl invochiamo un rafforzamento della rete di dialogo con i 58 comuni dellāarea metropolitana.
Il Covid-19 ci ha insegnato che non ĆØ solo unāemergenza sanitaria, ma ĆØ anche una problematica sociale che sta coinvolgendo in prima persona i sindaci che, quindi, meritano la giusta informazione ed assistenza sia oggi che nellāimmediato futuro. Auspichiamo che la nostra denuncia possa servire da ulteriore stimolo ā dichiara in conclusione Musumeci ā anche per lāattivazione di quel necessario tavolo di confronto che la scorsa settimana avevamo chiesto”.