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Coronavirus, Borrelli: “Sud ancora a rischio, nessuno abbassi la guardia”

In un'intervista rilasciata recentemente il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli si è soffermato su diversi temi: di particolare importanza le dichiarazioni relative all'andamento della pandemia al Sud e quelle sulla fine dell'emergenza.

Continuano i moniti sull’evitare eccessivi rilassamenti per via del lieve miglioramento nel numero di contagi da Coronavirus in Italia. Dopo le parole del ministro Speranza, che ha da poco comunicato che la quarantena attualmente in vigore verrà prorogata almeno fino al 13 aprile e dopo le dichiarazioni del governatore Nello Musumeci, che ha invitato i siciliani a non abbassare la guardia, in quanto il picco nell’Isola dovrebbe ancora arrivare, anche Angelo Borrelli si è espresso sul tema.

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In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, infatti, il capo della Protezione Civile ha dichiarato: “La ‘fuga’ dal nord verso il sud nelle prime settimane di marzo è stato un evento molto grave e certamente ha contribuito ad un incremento della diffusione del virus nelle altre Regioni. Ora, la situazione nei territori del nord resta la più drammatica, ma il sud è ancora a rischio. Nessuno può e deve pensare di poter abbassare la guardia: il virus ha dimostrato di poter attraversare oceani e continenti”.

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Il contagio nel Sud Italia non è stato l’unico punto sul quale si è soffermato Borrelli, che nel corso dell’intervista ha toccato diversi temi. In merito alla fine della pandemia, la luce in fondo al tunnel ancora non si vede. “Una cosa però è certa – ha dichiarato dopo aver affermato che non si può ancora sapere quando l’Italia uscirà dall’emergenza –: senza le misure messe in campo dal governo, le nostre strutture ospedaliere avrebbero sofferto molto di più e oggi conteremmo un numero di morti decisamente superiore”.

Il capo della Protezione Civile si è poi soffermato su un argomento che in questi giorni sta ricorrendo molto spesso nei titoli di giornale e tra le dichiarazioni dei politici: il raggiungimento o meno del cosiddetto picco dei contagi. “Le analisi sulla curva epidemiologica spettano agli scienziati del Comitato tecnico-scientifico – ha affermato al riguardo -. Certamente c’è una frenata dei positivi che necessitano di cure ospedaliere e questo è un dato confortante. Vuol dire che nei prossimi giorni avremo un piccolo margine per consentirci di affrontare un’eventuale recrudescenza della curva”.