Pescivendoli e Fruttivendoli in una estenuante sfida all'interno della pescheria di Catania: il presidente Tomasello ha annunciato immediati provvedimenti per le due candelore coinvolte.
Una vera e propria prova di forza quella che si è vista stamane all’interno dello storico mercato della pescheria di Catania, durante festeggiamenti e processioni che anticipano il clou delle festività Agatine. Lo scenario pubblico, che ha dato vita all’increscioso spettacolo, è quello tra via Pardo e piazza Pardo, dove a contendersi “onore e rispetto” ci sono due cerei e rispettivi portantini e curve da tifo al seguito.
Rivalità accesa sin dalle prime ore del mattino tra ‘a Pisciara e ‘a Fruttaiola, candelore dei Pescivendoli e degli Ortofrutticoli rispettivamente, con la più classica delle scene: la prima ad aspettare in piazza la seconda candelora, in modo da sbarrare il passaggio verso gli Archi della Marina. I Fruttivendoli alle 9.15 scendono festanti da via Pardo e, una volta giunti nell’omonima piazza, vengono bloccati prontamente dall’altra candelora. Bande in tripudio, applausi, cori da stadio e annacate, ma tra la folla volano anche spintoni, insulti e sguardi minacciosi.
Lo “spettacolo” si protrae per un paio di ore, con i sedici tenaci portantini pronti a onorare la propria chiumma e non cedere il passo ai rispettivi avversari. Chi con la vadedda, chi con la curìa, ci si dà forza per non “buttare giù” la propria candelora e resistere alla prova di forza. Arrivano anche le forze dell’ordine e Riccardo Tomasello, Presidente del Comitato per i festeggiamenti Agatini, a far da garante e per far rispettare il rigoroso regolamento, stilato e debitamente accettato da tutti i cerei in processione; ma la situazione non si sblocca, nonostante le forti parole ricevute.
Sono ormai passate le 11, quando il cereo dei Pescivendoli cede il passo a quello dei Fruttivendoli, con uno dei portatori che, secondo alcune testimonianze, avrebbe accusato giustificabili problemi di tenuta e stanchezza psicofisica, dopo le oltre due ore di sfida. Il risultato di questa brutta pagina ha portato alla vittoria di una coppa, portata in trionfo sin sotto la proboscide del Liotru, il passaggio lungo la via Etnea e la mancata processione per l’offerta della cera a Sant’Agata, primo vero atto di fede in previsione della Messa dell’Aurora del 4 febbraio.
Intanto la Questura ha avviato le prime indagini, con lo stesso Tomasello pronto a farsi carico della vicenda di sua competenza. Si è detto, infatti, profondamente amareggiato ed ha annunciato pesanti punizioni per i rispettivi cerei votivi, a partire dai prossimi giorni di festa e processione. Quello che si teme è la mancata partecipazione delle due candelore lungo il giro esterno ed interno, che apriranno la strada alla vara di Sant’Agata.
Non si è di certo nuovi ad episodi del genere e la storia, neanche troppo lontana, ne è testimone e garante: già nel 2013 vi era stata una rissa tra le rispettive compagini, con lo stesso luogo di scontro. Pochi anni dopo vennero aperte delle indagini su presunte scommesse e compensi che portarono, anche in quel caso, a dei provvedimenti a stretto giro.
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