News scuola: concorsi, abilitazione e vincolo quinquennale per i docenti. Sono gli ultimi argomenti caldi in fatto di insegnamento. Tutti i dettagli.
News scuola: se parliamo di scuola in quest’ultimo periodo, tutta l’attenzione si concentra sul concorso scuola e tutto ciò che vi ruota attorno. Abilitazione, tre anni di servizio, cinque anni di blocco per i neoassunti: sono solo alcuni degli ultimi argomenti caldi in merito. Vediamoli nel dettaglio.
Stando al parole di Azzolina e Ascani, rispettivamente ministra e viceministra dell’Istruzione, i concorsi docenti sembrano essere confermati. Tra le news scuola più succose c’è la data di pubblicazione dei bandi: questi dovrebbero finalmente essere pubblicati in Gazzetta entro la fine del mese di febbraio. Dopo la pubblicazione del concorso scuola straordinario e straordinario, ci sarà il via alle prove che dovrebbero svolgersi in primavera. I tempi del concorso straordinario saranno sicuramente più brevi grazie alla procedura semplificata, mentre quelli dell’ordinario potrebbero dilatarsi.
Tra le news scuola più recenti, c’è quella sui non vincitori del concorso ordinario. Come tutti sanno, la procedura semplificata del bando prevederà lo svolgimento di una prova computer based, che sarà considerata con un punteggio di 7 su 10. Tutti coloro che supereranno la prova, ma risulteranno non vincitori per via del numero di posti, saranno comunque considerati idonei all’insegnamento e potranno ottenere l’abilitazione. Questi dovranno comunque acquisire, qualora non li abbiano, i 24 cfu e sostenere una prova orale finale. A conclusione del percorso potranno iscriversi in seconda fascia nelle graduatorie di istituto.
Non è proprio una news scuola, dal momento che si sa già da qualche tempo, ma la questione torna a far discutere. Stando a quanto preannunciato, i docenti assunti tramite il concorso scuola 2020 avranno un vincolo quinquennale. Per cinque anni non potranno richiedere la mobilità per – secondo la viceministra Ascani – assicurare continuità a studenti e docenti. Tuttavia nuove polemiche sono emerse in questi giorni con l’Anief che critica pesantemente il provvedimento. Quest’ultimo, infatti, rappresenterebbe un danno, a livello personale, per tutti coloro che insegneranno in regioni diverse da quelle di appartenenza. Ci saranno delle modifiche?
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