Il caro voli non è una situazione che riguarda solo la Sicilia. In diversi stati europei esiste già da anni gli abitanti delle isole vengono tutelati dallo Stato e anche in Italia la Sardegna gode di continuità territoriale.
La questione del caro voli in Sicilia e della continuità territoriale è un mantra che torna ciclicamente ogni anno. Si sale a bordo di questo argomento verso le vacanze di Natale, Pasqua o estive e vi si scende appena terminate le ferie. I siciliani hanno fatto ormai l’abitudine allo strepitare di promesse irrevocabili, le ennesime, di risolvere la questione attraverso voli a prezzi bassi e fissi e si rassegnano a pagare un obolo sempre più caro per tornare a casa durante le vacanze, così come si sono rassegnati a lasciare la Sicilia quando sono partiti per la prima volta.
Bene ha detto il vicepresidente Armao qualche giorno fa, quando davanti alla Commissione Finanze ha ribadito che l’Italia è il primo Paese continentale europeo per abitanti isolani: 7 milioni di cittadini insulari su 17 milioni in tutta Europa. Ma a questo punto una domanda sorge spontanea: tutti gli altri, allora, come si spostano sul continente?
La continuità territoriale non è stata inventata ieri dal presidente della Regione Nello Musumeci, che ha scritto una lettera al Ministro dei Trasporti per chiedere l’istituzione di tratte sociali tra gli aeroporti siciliani e il resto del Paese. In molti stati europei, come in Spagna e Francia, già da numerosi anni esistono delle convenzioni per facilitare gli spostamenti all’interno del Paese a chi si trova in zone difficilmente raggiungibili, come gli abitanti insulari.
L’Italia potrebbe prendere esempio dai nostri cugini spagnoli, che consentono di acquistare voli con tariffe scontate del 75% per chi vive in zone svantaggiate dal punto di vista territoriale, con sconti fino all’80% nel caso in cui a questa condizione si sommi la presenza di una famiglia numerosa. Prendiamo come caso immaginario quello di uno studente universitario spagnolo, la cui famiglia è residente a Tenerife, lontanissima dal continente, ma che durante l’anno studia a Barcellona. Per tornare è costretto a prendere un aereo, ma non può permettersi cifre esorbitanti. Fortunatamente non è a Fontanarossa che deve atterrare. Infatti, sul sito della compagnia spagnola Vueling è possibile selezionare sin dalla fase di prenotazione l’opzione “Residente” e godere così della tariffa a prezzo più che agevolato sulle rotte nazionali, pagando solo un quarto del prezzo del biglietto.
Il risultato? Per i voli compresi tra il 20 e il 28 dicembre, in pieno periodo natalizio e prenotando con poco più di un mese d’anticipo, è possibile andare a casa e tornare con 146 euro, a fronte dei 553 della tariffa iniziale. Per gli scettici, segue la dimostrazione pratica, direttamente dal sito della compagnia.
Qualcosa di molto simile avviene in Francia, dove la maggior parte degli abitanti insulari si trova in Corsica. Sull’isola abitano circa 330 mila persone, più o meno lo stesso numero degli abitanti di Catania, e ci sono quattro aeroporti: Ajaccio, il capoluogo di regione, Bastia, Calvi e Figari. I residenti in questo caso possono selezionare voli andata e ritorno a tariffa fissa partendo dalla Corsica per ben tre destinazioni: Parigi Orly, Marsiglia o Nizza, tratte erogate dalla compagnia regionale Air Corse. I prezzi sono bloccati e hanno valori diversi a seconda degli aeroporti di destinazione selezionati.
Più cari, data la distanza, quelli per Parigi (253 euro andata e ritorno da Ajaccio), mentre decisamente economici quelli per le altre tratte. Per esempio, Ajaccio e Nizza sono collegate a circa 140 euro. Il vantaggio, in questo caso, è quello di poter partire dai quattro angoli dell’isola senza sorprese legate alle speculazioni delle compagnie aeree. Inoltre, i residenti possono godere di un volo totalmente modificabile e rimborsabile a seconda delle esigenze del passeggero, con diritto anche a un bagaglio aggiuntivo di 23kg: un bel vantaggio per tutti i fuorisede che se fossero siciliani, probabilmente approfitterebbero della seconda valigia per riempirla di delizie che solo chi ha ricevuto in vita sua il famoso “pacco da giù” può apprezzare in pieno.
Sembra paradossale parlare di continuità territoriale in Italia dopo tutto quello che si è detto finora sul fatto che la Sicilia non è collegata a dovere col resto del Paese, ma non c’è bisogno di andare in Spagna o in Francia per conoscere dei casi di agevolazione dei trasporti per gli abitanti insulari. Anche in Sardegna esiste infatti qualcosa di simile. In questo caso i voli sono operati da Alitalia e collegano gli hub aeroportuali sardi (Cagliari, Alghero e Olbia) con Milano Linate e Roma Fiumicino. Possono godere dei prezzi agevolati i residenti in Sardegna, gli studenti universitari fino al 27esimo anno d’età, i viaggiatori dai 2 a 21 anni, i disabili e gli anziani al di sopra dei 70 anni. I prezzi anche in questo caso sono fissi e bassi, con voli a/r da Roma a 45 euro e da Milano a 55.
E in Sicilia? In realtà, durante lo scorso governo si era parlato di continuità territoriale già a luglio di quest’anno, quando l’allora ministro ai Trasporti Lorenzo Toninelli aveva firmato il decreto ministeriale che impone gli oneri di servizio pubblico su alcune rotte da e per gli aeroporti di Comiso e Trapani. Si tratta degli aeroporti più piccoli e meno collegati dell’Isola, obiettarono allora in molti, e a ragione oggi si chiede che una misura simile venga presa anche per gli hub di Palermo e Catania.
Le tariffe massime previste dal decreto sono di 38 euro (tasse aeroportuali e Iva escluse) per le tratte Comiso-Fiumicino e 50 euro per Comiso-Linate per i residenti in Sicilia, ma per l’attivazione degli oneri di servizio bisognerebbe ancora attendere fino al 29 marzo 2020. Nel frattempo, un altro Natale sarà già passato e molti siciliani che non potranno permettersi il biglietto verranno lasciati a piedi dalle compagnie aeree, che guadagnano migliaia di euro a scapito delle tasche di lavoratori e fuorisede.
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