Sono passati poco più di 50 giorni dalla nomina ufficiale a rettore dell’Università di Catania del prof. Francesco Priolo, che nelle votazioni dello scorso agosto ha avuto la maggioranza assoluta e il sostegno compatto da parte del mondo accademico catanese. Una cinquantina di giorni possono sembrare pochi per ribaltare la situazione nella quale l’Ateneo è piombato dopo l’inchiesta “Università bandita”, ma la macchina si è rimessa in moto ed è già possibile tracciare un primo piccolo bilancio sui primi giorni di attività. Ecco l’intervista esclusiva che il rettore Priolo ha rilasciato a LiveUnict.
NUOVI DELEGATI E NUOVE COMMISSIONI
La scorsa settimana è stato annunciato il secondo gruppo di Delegati d’Ateneo che, assieme ai primi 23 e alla prorettrice la prof.ssa Vania Patanè, affiancheranno il Magnifico nella realizzazione di un Ateneo “sempre più partecipato”.
“L’Università di Catania è ripartita con i delegati – ha dichiarato ai microfoni di LiveUnict il rettore Priolo – abbiamo dato vita a delle vere e proprie cabine di regia. Si tratta di un’innovazione non da poco, perché non sono i singoli delegati che lavorano in maniera indipendente. È un gruppo di lavoro coordinato, una nuova maniera di gestione. Per esempio, c’è una cabina di regia sulla Ricerca, una sulla Didattica, una sull’Internazionalizzazione. Queste sono fondamentali perché è attraverso questo gruppo di delegati che si sta costruendo il futuro di questa università. È un percorso lungo ma è un percorso che è iniziato, io vedo i miei delegati costantemente e alcuni risultati si vedono sin da subito”.
Oltre all’attività dei Delegati, ci saranno le nuove commissioni, costituite da docenti appartenenti a diversi dipartimenti che “collaboreranno ai processi di costruzione di quello che sarà il futuro dell’Ateneo, tutti insieme ma a far sì che le decisioni centrali vadano dentro il dipartimento. Nella commissione didattica saranno presenti gli studenti: questa misura verrà varata entro un mese”.
NOVITÀ E SERVIZI PER STUDENTI
L’anno accademico si era aperto con qualche incertezza su servizi e misure che l’Ateneo ha solitamente riservato agli studenti. Ma, con l’approvazione delle misure per il “diritto allo studio”, il 21 ottobre sono state attivate vecchie e nuove agevolazioni.
“Per la prima volta – spiega Priolo – l’Ateneo ha messo a disposizione degli studenti, e su richiesta degli studenti stessi, una cifra importante. Sarà la Consulta degli Studenti che proporrà al Consiglio d’Amministrazione come utilizzare questi fondi: per esempio, potrebbero essere destinati a borse di studio per bisognosi, premi di merito o premi di laurea. Quindi attendiamo che gli studenti si mettano in moto e iniziano a fare proposte”.
Nonostante il cambio di gestione, la mobilità resta tra gli obiettivi fondamentali dell’Università di Catania, che ha già ottenuto importanti riconoscimenti per il programma “Chi studia non paga il biglietto”.
“Attraverso l’attività del Delegato alla Mobilità, c’è un nuovo percorso per il Metro Shuttle, che adesso entra anche all’interno della Cittadella Universitaria – annuncia il Magnifico –. Una misura importante per studenti, per il personale e per i docenti: io stesso prendo tutti i giorni la metro per raggiungere il Rettorato o il dipartimento di Fisica, dove tengo i miei corsi. Tra le tappe del Metro Shuttle c’è anche il parcheggio Santa Sofia, che è gratuito per tutti gli studenti e prevede un prezzo agevolato per i cittadini: chiunque può parcheggiare lì e, con 2 euro, può usufruire sia del parcheggio per tutta la giornata che della metro”.
IL DIALOGO CON LE IMPRESE DEL TERRITORIO
“Per noi è fondamentale il rapporto con il territorio – spiega il rettore dell’Università di Catania –. Abbiamo iniziato a dialogare con le aziende e stiamo ragionando per avere degli accordi quadro perché, con il delegato ai Rapporti con le imprese, vorremmo consentire ai singoli docenti di collaborare all’interno di un accordo generale. L’Ateneo vorrebbe creare dei joint research centre, così come viene fatto nelle migliori realtà internazionali: ciò permetterà agli studenti di entrare in contatto anche attraverso i tirocini con le aziende in maniera molto più strutturata. Gli studenti potranno relazionarsi con le aziende del territorio durante il periodo di stesura della tesi o durante il percorso di studi. Questo tipo di formazione, che già è presente al Nord, desidera dare un valore aggiunto a tutti i tipi di lauree, anche a quelle a stampo umanistico; spesso infatti non ci si rende conto che anche le lauree umanistiche con uno step in più, una conoscenza aggiuntiva, possono diventare dei motori per tanti diversi mondi delle imprese, mondi che ancora non sono noti”.
È da anni che i candidati al Rettorato puntano sul rapporto con le aziende, presentandola come un’opportunità in più per gli studenti, che spesso conseguono la laurea in un contesto avulso dal mondo del lavoro e dal tessuto imprenditoriale della città. Che esito avrà questa sfida? Quanto tempo ci vorrà? “Sono passati circa 50 giorni, datemi 4 o 5 mesi per completare tutte queste iniziative, che saranno a disposizione degli studenti dal corrente anno accademico”, precisa il rettore Priolo.
UN INVITO PER GLI STUDENTI
“Vorrei che la comunicazione avesse un ruolo centrale e che venga anche modificata rispetto al passato – afferma il Rettore, rivolgendosi agli studenti – . Vorrei che l’Università di Catania davvero comunicasse quello che è e quello che fa. Mi aspetto segnalazioni da parte dei docenti e da parte degli studenti perché l’Ateneo deve dire quello che fa. Inoltre, le iniziative culturali che partono dal basso verranno sempre ascoltate. Vorrei sapere se gli studenti hanno idee e quali sono i progetti che vogliamo portare avanti, perché bisogna essere proactive: far parte di un ateneo non significa solo essere discenti, ma significa avere la responsabilità di dire che tende a migliorare tutte quelle cose che non vanno, ma anche a proporre azioni, mettendoci la testa e dedicando del tempo. Azioni innovative”.
“Con gli studenti vorrei lavorare sul piano culturale – continua – su come costruire insieme la cultura per questa città, io vorrei costruire insieme a loro. E quindi avere delle proposte da loro per costruire degli eventi insieme, perché gli studenti si devono riappropriare sempre di più di questa università, ma lo devono fare nel mondo giusto, cioè sentendosela propria. E sentendosela propria significa comprendendo quelli che sono problemi e risolvendoli insieme. Non è solo lamentandosi, ma gli studenti lo stanno capendo, quindi io su questo sono molto fiducioso”.
C’è tanta carne al fuoco, tanti progetti sui quali ancora si deve lavorare. E non ultimo per importanza, manca il nome del nuovo Direttore generale dell’Università di Catania: il dott. Bellantoni ha infatti dato le dimissioni, dopo un mandato fatto di alti e bassi, per ricoprire la carica in un altro ateneo italiano. È già stato pubblicato un nuovo avviso pubblico per acquisire le manifestazioni d’interesse e si crede che, per gennaio, l’Ateneo avrà nuovamente un Direttore generale.