Elezioni del rettore all'Università di Catania: manca poco alla pubblicazione dei programmi, nel frattempo continuiamo a conoscere i candidati con l'intervista al prof. Vittorio Calabrese.
Si fanno sempre più vicine le elezioni del rettore dell’Università di Catania. A seguito dell’inchiesta “Università Bandita”, che ha portato alle dimissioni dell’ex rettore il prof. Francesco Basile, il Decano Vincenzo Di Cataldo ha indetto le votazioni: la prima si terrà venerdì 23 agosto 2019, i seggi saranno aperti dalle ore 9 alle ore 19. L’eventuale seconda votazione avrà luogo lunedì 26 agosto, l’eventuale terza giovedì 29 agosto; infine, l’eventuale ballottaggio si terrà lunedì 2 settembre.
Sono 5 i candidati che si contendono il posto di “Magnifico” dell’Università di Catania: i professori Salvatore Barbagallo, Vittorio Calabrese, Agatino Cariola, Francesco Priolo e Roberto Purrello. I programmi dei candidati saranno resi noti alla comunità accademica a partire da giovedì 25 luglio.
LiveUnict, che seguirà da vicino le elezioni, prosegue lo speciale con un’intervista al prof. Vittorio Calabrese.
Il prof. Vittorio Calabrese, 59 anni, ordinario di Biochimica clinica e Biologia molecolare clinica del dipartimento di Scienze biomediche e biotecnologiche (Biometec) dell’Università di Catania, attualmente ricopre il ruolo di direttore della Scuola di specializzazione in Patologia clinica e Biochimica clinica degli atenei di Catania, Messina e Palermo. È membro del comitato editoriale di diverse riviste scientifiche e coordinatore Euro-Mediterranean-Academy of Antiaging Medicine.
“Mi candido con la consapevolezza che stiamo vivendo un momento drammatico che lede alle fondamenta di un prestigio secolare, e con la consapevolezza che, in un momento di difficoltà della nostra università, noi siamo chiamati a rispondere e a far fronte con le nostre migliori energie. Ho la consapevolezza di poter svolgere un ruolo che innesta un profondo rinnovamento, basato sul cambiamento, sull’innovazione in ambito culturale prima di tutto, ma anche etico, gestionale, amministrativo. Questa è la via indispensabile per un rilancio e per un cambiamento, senza i quali siamo destinati a un progressivo ridimensionamento e a una marginalizzazione della nostra università”.
“Bisogna restituire al nostro Ateneo la forza di proiettarsi sul territorio, la forza di essere punto di riferimento per il territorio, di rappresentare un soggetto che non soltanto prende atto delle dinamiche in essere ma che sia protagonista insieme agli altri attori sociali e istituzionali di un progetto di innovazione, crescita e sviluppo del nostro territorio. Un ateneo come quello di Catania, che ha secoli di storia, vuole continuare a essere il punto di riferimento per decine di migliaia di famiglie, un punto di riferimento per il territorio e per le altre istituzioni. L’università è il luogo di elaborazione del sapere e quindi comunicare il sapere diventa l’occasione, la più competitiva, per rispondere alle sfide che la società della conoscenza ci impone per garantirci crescita e sviluppo. Ѐ in gioco il destino e il prestigio istituzionale dell’università nelle tre fondamentali linee (didattica, ricerca, terza missione). Senza ciò non ci può essere alcun rilancio e alcun sviluppo, conseguenze di un vero cambiamento che darebbero all’università l’opportunità di riscattarsi e di ricongiungersi col prestigio della sua storia secolare”.
“Il rettore nella mia visione dovrà essere soprattutto un coordinatore, un custode, un contaminatore, un testimone di valori di legalità e trasparenza ed etica. Al centro c’è il benessere degli studenti, che hanno diritto a vedere nell’università la finestra, la proiezione, del loro futuro ed è la mia massima convinzione adoperarmi perché questa venga migliorato rispetto a quanto è stato fatto fino adesso”.
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