Tra un mese si decideranno le sorti dell'Ateneo di Catania: le elezioni per il rettore stanno per arrivare. Intanto, in attesa che i programmi vengano resi noti, conosciamo i candidati intervistati dalla redazione di LiveUnict.
L’Ateneo di Catania prova a rispondere presente, dopo la vicenda giudiziaria che ha portato alle dimissioni del rettore Francesco Basile. Come ha deciso il decano, il prof. Vincenzo Di Cataldo, le elezioni per il rettore si suddivideranno nel seguente modo: la prima votazione si terrà venerdì 23 agosto 2019, i seggi saranno aperti dalle ore 9 alle ore 19. L’eventuale seconda votazione avrà luogo lunedì 26 agosto, l’eventuale terza giovedì 29 agosto; infine, l’eventuale ballottaggio si terrà lunedì 2 settembre.
A mettersi in gioco per conquistare il titolo di “Magnifico” dell’Università degli studi di Catania sono cinque candidati: i professori Salvatore Barbagallo, Vittorio Calabrese, Agatino Cariola, Francesco Priolo e Roberto Purrello. I programmi dei candidati saranno resi noti alla comunità accademica a partire da giovedì 25 luglio.
LiveUnict, che seguirà da vicino le elezioni, continua lo speciale con un’intervista al prof. Salvatore Barbagallo.
Il prof. Salvatore Barbagallo, 63 anni, ordinario di Idraulica agraria e sistemazioni idraulico-forestali del dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania, ha ricoperto il ruolo di preside della facoltà di Agraria (2002-2008), di presidente della Conferenza nazionale dei presidi delle facoltà di Agraria italiane (2006-2008) e di presidente del Corfilac di Ragusa. Di recente ha presieduto il Nucleo di valutazione dell’Ateneo di Catania.
“Ho deciso di candidarmi in relazione al percorso accademico che ho fatto negli ultimi trent’anni: sono stato presidente del corso di laurea e poi preside della facoltà di Agraria per 6 anni; sono anche stato presidente della conferenza italiana dei presidi, oltre all’esperienza amministrativa di due anni alla Regione siciliana come Direttore generale; e infine presidente del Nucleo di valutazione dell’Ateneo di Catania. In base a questo mio percorso e in relazione al momento critico in cui si viene a trovare l’Ateneo, ho voluto mettere in gioco le mie capacità, acquisite grazie ai ruoli che ho ricoperto. Sperando di poter ripartire nel migliore dei modi“.
“Si potrebbe solo sperare di riprendere il regolare corso lavorativo dell’Università di Catania: dovrebbero ripartire le iniziative, i progetti e tutta l’attività che sono rimaste bloccate in questi mesi di movimento che ha investito l’Ateneo.
Inoltre, va ripreso il tema dell’accreditamento. Seguendo la questione, attraverso il ruolo che ho ricoperto all’interno del Nucleo di valutazione, sono convinto che l’accreditamento non può essere lasciato in sospeso. Siamo una delle ultime istituzioni universitarie italiane per quanto riguarda la questione. Ciò darebbe un valore in più al titolo di studio conseguito a livello europeo, oltre a suscitare fiducia negli studenti e le famiglie“.
“Diverse iniziative erano state avviate per gli studenti, prima che i fatti giuridici recenti colpissero l’Ateneo. Bisogna proseguire verso una direzione che metta al centro gli studenti, con le iniziative giuste e che permettono di renderli protagonisti dell’istituzione universitaria.
Va messo al centro anche il territorio: nella visione contemporanea dell’università è importante che l’istituzione riesca a conquistare il consenso delle famiglie, delle altre istituzioni e dagli altri enti locali. Sarebbe opportuno mettere in atto un piano per dare una nuova immagine dell’Università di Catania, dato che oggi l’immagine del nostro Ateneo risulta apparire degradata agli studenti e alle famiglie“.
Segui lo speciale di LiveUnict sulle elezioni del rettore dell’Università di Catania: a breve online le interviste a tutti i candidati.
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