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Cosa vedere a Catania in 2 giorni

Migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo decidono di trascorrere le vacanze a Catania. Ecco cosa vedere in 2 o 3 giorni a Catania.

Una meta che non può assolutamente mancare in un viaggio itinerante della Sicilia è certamente Catania. Ogni anno migliaia di persone provenienti da ogni parte del mondo decidono di trascorrere le vacanze in questa città ricca di storia e infinite bellezze. Situata sul versante orientale dell’isola, a metà strada tra il vulcano Etna e il Mar Ionio, rappresenta un vero miracolo artistico e naturale.

Turisti ammaliati dal fascino della sua selvaggia bellezza, godono di lunghe passeggiate immersi dal profumo del mare, ma quali sono i posti migliori da visitare a Catania per coglierne l’essenza?

Se vi trovate a visitare la città di Catania anche per 2 o 3 giorni, preparatevi a rimanere affascinati dalla scoperta delle numerose attrazioni che offre questa città:

  • Monastero dei Benedettini: considerato il gioiello del tardo barocco siciliano, è uno dei più grandi complessi monastici d’Europa. L’edificio nasce nel ‘500 e si sviluppa fino ai giorni nostri, è un esempio di integrazione architettonica tra le epoche, contraddistinto da molteplici trasformazioni quali osservatorio astronomico, diversi istituti scolastici e una caserma. Dopo un sapiente restauro, dal 1977 è sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università. Inserito nell’elenco del patrimonio mondiale dell’Unesco, al suo interno custodisce i chiostri, le biblioteche, il coro di notte, il giardino dei Novizi e persino un’emeroteca con la domus romana. Il monastero oggi, oltre ad essere la sede dell’università, è uno spazio culturale in cui si svolgono mostre, concerti, laboratori teatrali, convegni e visite guidate aperte a tutti.
  • Castello Ursino: uno dei luoghi più visitati di Catania che periodicamente accoglie i visitatori con diverse mostre. Fu costruito per volere di Federico II di Svevia nel XIII secolo tra il 1239 e il 1250, come parte del sistema difensivo delle coste orientali siciliane. Di origine normanna, durante i vespri siciliani fu sede del Parlamento e poi divenne la residenza dei sovrani aragonesi. Oggi è sede del Museo Civico con diverse sezioni che ospitano opere d’arte medievale, rinascimentale e moderna. Il museo custodisce circa 8.040 pezzi tra reperti archeologici, epigrafi, monete, sculture, pitture, sarcofaghi fittili greci, romani e mosaici. Inoltre nella piazza in cui sorge il castello avvengono diverse manifestazioni culturali.
  • Villa cerami: era la residenza della famiglia Rosso di Cerami; la costruzione ristrutturata negli anni Cinquanta è adibita a sede della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Catania. Maestoso è il portale di ingresso, adorno dello stemma della famiglia Rosso di Cerami, che dà sull’ampio cortile della villa, in cui si innesta lo scalone monumentale, arricchito da una fontana. La villa è composta da corpi settecenteschi; nella corte, che separa la villa dall’edificio nuovo si trova la “Grande bagnante”, opera bronzea di Emilio Greco.
  • Piazza Duomo: uno dei luoghi più famosi e amati da catanesi e non; cuore pulsante della città. Accoglie i suoi visitatori con al centro il simbolo della città “l’elefantino”, chiamato dagli abitanti locali “o liotru”. La statua in pietra lavica ha origini antichissime e ingloba elementi di diverse età: quella punica rappresentata dall’elefante che simboleggia la sconfitta dei cartaginesi, quella egizia rappresentata dall’obelisco e quella cristiana invece rappresentata dalla croce.
  • la Fontana del fiume Amenano: è un altro simbolo storico della città di Catania, assolutamente da non perdere. Si tratta di una grande vasca in marmo di Carrara a forma di conchiglia su cui si erge la statua di un giovane, che secondo la mitologia greca, rappresenta Amenano, Dio fluviale mentre tiene sulle spalle una cornucopia, simboleggiante l’abbondanza. La fontana è posta sopra il letto del fiume Amenano, che durante la terribile eruzione dell’Etna del 1669 è stato travolto e oggi scorre sotto la città.
  • Cattedrale di Sant’Agata: bellissima e imponente cattedrale dedicata alla Santa patrona di Catania. Fu costruita sopra le terme romane di Achille (le terme Achilliane), raggiungibili da un ingresso laterale della cattedrale. La facciata è realizzata interamente in marmo di Carrara con innesto delle colonne provenienti dall’antico teatro romano. Le statue di Sant’Agata sono distribuite su tutti gli ordini. L’interno è maestoso, a croce latina divisa su tre navate. Protetta dietro una cancellata c’è la cappella di Sant’Agata con la camera che contiene le reliquie. Di fronte all’altare c’è la tomba di Vincenzo Bellini, famoso compositore classico, nato a Catania e autore di tantissime opere, tra cui anche la “Norma”.
  • Palazzo degli Elefanti: ubicato sul lato nord della scenografica piazza Duomo, è un edificio del 1600 adibito a Municipio. La facciata è d’impronta barocca, i frontoni dei balconi sono adornati con la lettera “A”, iniziale del nome della Santa, e con tanti elefanti scolpiti, dai quali deriva il nome del Palazzo. Nel cortile centrale sono esposte le Carrozze del Senato, risalenti al XVIII secolo, che sfilano ogni anno la mattina del 3 febbraio, durante le celebrazioni di Sant’Agata. Di alto pregio sono anche le opere d’arte, i dipinti e gli affreschi custoditi nei saloni di rappresentanza e nella Sala del Consiglio del Palazzo.
  • Porta Garibaldi: Catania è stata distrutta per ben 9 volte da terremoti, eruzioni e invasioni, rinascendo dalle sue ceneri, come una Fenice, ritornando ad essere ogni volta più bella che mai; ed è questo il senso della frase scritta sulla Porta Garibaldi “Melior de cinere surgo“, “Rinasco dalla cenere più bella di prima”. La città che vediamo attualmente è quella dell’ultima ricostruzione, del 1693, quando un violentissimo terremoto la rase al suolo, lasciando fortunatamente intatti i palazzi nobiliari e le chiese cittadine che oggi rappresentano un complesso di eccezionale valore architettonico, pervaso dallo stile barocco, che definisce tutto il centro storico, tutelato dall’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
  • Piazza Università: è una delle piazze più scenografiche del centro storico catanese. Prende il nome dal Palazzo del Siculorum Gymnasium meglio conosciuto come Palazzo Università posto sul lato ovest della piazza, mentre ad est, di fronte al palazzo dell’Università, si trova il Palazzo San Giuliano costruito nel 1738. La caratteristica di questa piazza sono i quattro lampioni artistici in bronzo, realizzati nel 1957 posti ai suoi angoli che raffigurano quattro antiche leggende catanesi: la giovane Gammazita, il marinaio Colapesce dalle doti subacquee, i fratelli Anfinomo e Anapia e il leggendario paladino catanese Uzeta. Il pavimento è interamente lastricato in pietra lavica e al centro è posto in rilievo lo stemma della città.
  • Piazza Stesicoro: deve il suo nome al poeta greco Stesicoro. Delimitata a nord dal Palazzo Tezzano e dal Palazzo del Toscano, ad est dal Palazzo Beneventano, ad ovest dalla Chiesa di Sant’Agata alla Fornace e dal Palazzo della Borsa. Infine il lato sud presenta alcuni edifici di epoca ottocentesca. Nell’ala ovest della piazza si trova, una porzione dell’anfiteatro romano, riportato alla luce da scavi iniziati nel 1903, l’anfiteatro catanese come grandezza era inferiore solo al Colosseo. Poteva contenere 16.000 spettatori e raggiungeva un’altezza massima di 31 metri. Gran parte delle mura della città furono costruite con i materiali provenienti dall’anfiteatro. Nell’ala est, invece, è collocata la statua commemorativa dedicata a Vincenzo Bellini. Il monumento, completamente in marmo bianco, ha base quadrata ed è alto quindici metri, sul basamento poggiano sette gradini che indicano le note musicali, ai quattro lati della colonna sono poste quattro statue come allegoria delle sue quattro opere più celebri: Norma, I puritani, La sonnambula e Il pirata.
  • Villa Bellini: è un parco situato nel centro della città, di notevoli dimensioni, con lunghi viali ombreggiati, fiancheggiati dai busti dei catanesi illustri. Nasce nel Settecento come proprietà dei principi Paternò Castello dei Biscari, nel 184 passa al Comune di Catania per poi diventare villa comunale. Rappresenta un oasi di quiete, in cui è possibile passeggiare fra decorazioni floreali ed imponenti palmizi oppure rilassarsi su una panchina intorno al chiostro.
  • Teatro Massimo Bellini: considerato uno dei migliori teatri al mondo per l’acustica. Inaugurato nel 1890 con la “Norma” di Vincenzo Bellini, l’edificio richiese ben 200 anni per essere costruito e merita senz’altro una visita in cui ammirare la meravigliosa architettura di questo teatro dell’opera.
  • Lungomare di Ognina: è una costa chilometrica in cui è possibile passeggiare per tre chilometri mentre si osserva il mare sbattere e schiumeggiare contro la roccia lavica che lo incornicia; da qui è possibile scendere al piccolo borgo marinaro di San Giovanni Li Cuti, uno dei luoghi più caratteristici della città, e raggiungere la spiaggetta di sabbia vulcanica.

L’antica Catania possiede anche un’anima gioviale. Merito forse delle sue tante facoltà universitarie e delle migliaia di giovani che tra le sue strade si riversano, per studiare di giorno e far baldoria di notte. Una città che non dorme mai e che, però, non appare mai insicura bensì semplicemente viva; durante la sera si mostra in tutta la sua bellezza, diventando ancora più affascinante e suggestiva.

Denise Bernadette Ricci

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Denise Bernadette Ricci

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