La città etnea si prepara alla giornata dell'8 marzo: come in molte altre città d'Italia, sono previste manifestazioni, proteste e scioperi che riguarderanno diversi settori pubblici. Tra gli eventi più importanti, la mobilitazione generale proclamata da Non Una Di Meno.
In concomitanza con la giornata internazionale delle donne, venerdì 8 marzo sarà sciopero generale in tutta Italia: previste diverse manifestazioni e agitazioni che, a partire dalla mattinata, potrebbero coinvolgere diversi settori, da quello dei trasporti con stop a bus, metro, treni e aerei, fino ad arrivare a quello dell’istruzione e della sanità. Anche il movimento femminista Non Una Di Meno chiama alla mobilitazione generale con proteste che, ormai da qualche anno, procederanno all’unisono in ogni parte del mondo.
A fermarsi sarà sia il comparto pubblico che quello privato, ma in generale, sarà probabilmente il settore dei trasporti a creare maggiori disagi, rischiando di paralizzare la circolazione delle maggiori città italiane. C’è chi parla già di “venerdì nero”, tuttavia al momento non sussistono reali rischi di caos: per quanto riguarda i treni, ad esempio, dovrebbero essere assicurate alcune fasce orarie di garanzia. Sul sito del ministero dei Trasporti, inoltre, è già possibile consultare l’elenco di tutte le proteste previste per quel giorno.
Anche Catania, come gli anni scorsi, sarà coinvolta in diverse iniziative: oltre ai dipendenti di Trenitalia che saranno in sciopero da mezzanotte alle 21 dell’8 marzo ma la cui attività potrà essere monitorata in tempo reale, anche l’Azienda metropolitana trasporti di Catania, attraverso le sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl, ha confermato la protesta in programma per lo stesso giorno. Disagi potrebbero riguardare anche le scuole, che tuttavia saranno obbligate a comunicare alle famiglie e agli alunni lo sciopero, e il personale dipendente del Servizio Sanitario Nazionale.
Grandi preparativi e fermento soprattutto per il corteo femminista che, ormai da due anni, è diventato un appuntamento fisso per i catanesi: nel pomeriggio, le vie principali della città vedranno sfilare alcune realtà cittadine con striscioni, slogan, cori con l’obiettivo di interrompere “ogni attività lavorativa e di cura, formale o informale, gratuita o retribuita”. La rete catanese è molto variegata e, come al solito, saranno presenti: Centro Antiviolenza Thamaia, RivoltaPagina Collettiva femminista, CanaglieCatanesi Collettiva femminista, Associazione Queers, Coordinamento Universitario, Chiese Battista e Valdese, LILA Catania Sindacato USB, e singole soggettività.
Proprio venerdì scorso, presso l’aula Stefania Noce dell’ex-monastero dei Benedettini, sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche della città di Catania, si è svolta un’assemblea organizzativa per fare il punto della situazione e annunciare le linee del programma che non sembra discostarsi molto da quello dello scorso anno: a partire dalle 10.30 del mattino avrà luogo un presidio davanti al Tribunale di Catania; alle ore 17 è previsto il raduno dei manifestanti in piazza Roma, mentre la partenza del corteo è fissata per le ore 18.
I dettagli dell’evento sono ancora in fase di definizione, ma è probabile che proprio come l’anno scorso, le varie anime del corteo daranno vita a iniziative e performance che si concluderanno infine in piazza Università, dove tutti gruppi aderenti si riuniranno nuovamente per ribadire le motivazioni dello sciopero. Tutte le mobilitazioni, gli scioperi e le proteste – a Catania come in qualsiasi altra parte d’Italia – si concluderanno entro le ore 24 della stessa giornata.
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