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Nubifragio Catania, Pogliese: “Mai due bombe d’acqua così” e divampa la polemica su Facebook

I commenti dei catanesi - più "inc..." dell'ex sindaco Enzo Bianco - non sono tardati ad arrivare, scatenando la diatriba sui social.

Non si è fatto attendere su Facebook la dichiarazione a caldo del sindaco di Catania Salvo Pogliese riguardo i nubifragi che si sono abbattuti sul capoluogo etneo nelle ultime 48 ore.

Il famigerato post recita: “Ieri e oggi Catania è stata colpita da due eventi atmosferici di portata eccezionale e non prevedibile. Non era mai accaduto che due bombe d’acqua di questa violenza si rovesciassero sulla città in poco più di ventiquattro ore, allagando sia il centro che le periferie. La macchina comunale è interamente all’opera per verificare tutte le criticità.  Dopo aver completato la ricognizione saremo in grado di valutare gli eventuali danni”.

Molto spesso sul web e sui giornali leggiamo che una determinata località è stata interessata da una bomba d’acqua, ma le bombe d’acqua non esistono. Sono note a tutti le bombe d’acqua utilizzate per fare gavettoni, ma dal cielo di bombe d’acqua non ne cadono. Può invece cadere tantissima pioggia, e questo fenomeno ha una definizione denominata nubifragio.

“Nubifragi, perfettamente ‘fisiologici’ – dichiara Vittorioperché li ricordo sin da quando ero bambino, come tantissimi catanesi. Quello che non è fisiologico, è che ogni volta che c’è un nubifragio Catania si ritrova ‘allagata’ oltre l’accettabile.
Manca una pianificazione ordinaria della manutenzione e pulizia strade che sia affidabile ed efficiente. Il suo predecessore
– continua l’utente su Facebook –  è riuscito faticosamente soltanto ad assicurare occasionali interventi di pulizia straordinaria. Ma, come Lei ha ben detto al momento del Suo insediamento con riferimento anche ad altre “prassi”, non si può andare avanti con gli interventi straordinari.

Sig. Sindaco, Lei lo sa bene, ci vuole la manutenzione ordinaria. Ci vuole il coraggio di applicare le ‘sanzioni’ o comunque gli strumenti contrattuali e non esistenti per assicurare ai catanesi che ad ogni nubifragio non vi siano tutti questi danni. In altre città d’Italia sappiamo che statisticamente l’impatto dei nubifragi è meno evidente, salvo casi eccezionali dell’ordine di uno o due l’anno. A Catania l’unica cosa che è ordinaria è la presenza di danni alla fine di ogni nubifragio. Non sono un suo elettore ma in questi pochi mesi – conclude Vittorio – al di là di evidenti divergenze con le mie opinioni, Lei ha dimostrato di voler quantomeno tentare di cambiare rotta. Non demorda e faccia il Suo lavoro bene. Vigili, intervenga, faccia cambiare le cose”.

Polemica invece Floriana:“Non era mai capitato? Sindaco è nato e vissuto a Catania o a Caracas?
Pulite i tombini… i tombini sindaco. L’abc! Sembriamo nel terzo mondo. Cordialità (finché non ci scappa il morto come accadde un decennio fa in via Galermo)”.

Tombini protagonisti anche dei commenti di Manuela“Pulirli prima dell’autunno non mi sembra troppo complicato” – e Agata: “Non è questione di bacchetta magica, un sindaco di Catania che vive in città dovrebbe saperlo che i tombini vanno puliti prima delle piogge e adesso siamo già ad ottobre… certo non avremmo risolto tutto, ma almeno non avremmo visto i geyser per strada laddove i tombini sono esplosi”.

“Anche l’anno scorso e gli scorsi anni ad ottobre – afferma Zelinas ci sono piogge torrenziali: non è una novità. Eppure anche lei come i suoi predecessori non avete fatto nulla per l’incolumità di cose e persone, nulla per prevenire pur sapendo che in questo periodo abbiamo ormai da diversi anni questi nubifragi disastrosi”.

Catania per conformazione geologica purtroppo è destinata a raccogliere l’acqua che si accumula, a causa di eventi atmosferici, nei paesi subito a nord della città. In questo senso l’impermeabilizzazione selvaggia del suolo è un problema enorme ed anche se non avviene all’interno del comune di Catania, alla fine ha ricadute su di esso.

Venendo al punto, Francesco chiede se “è normale quello che sta accadendo, ad esempio, a Gravina? Sulla strada che porta in via Gramsci (tra l’altro arteria sovraccaricata dal punto di vista del traffico) stanno costruendo di tutto e di più e l’ovvia conseguenza è che quando piove non c’è più terreno che possa assorbire l’acqua”.

Gravissima la situazione, inoltre, nella parte meridionale della città. Mariella racconta: “Ho un Suv quindi una macchina alta e più sicura, eppure zona aeroporto ho rischiato davvero! L’acqua arrivava a metà vettura… confesso di aver avuto paura! Mi chiedo come siamo potuti arrivare a tutto questo. Spero e sono certa che da oggi in avanti prenderete le giuste precauzioni” mentre Angela invita a riflettere sul fatto che “da quattro anni il villaggio S. Maria Goretti non si allagava così perché era stata fatta prima la manutenzione”.

Smorzando le polemiche, fortunatamente a Catania non manca chi ironizza sul fatto, come Alessandro: “Gentilissimo sindaco volevo farle sapere che oggi tornando a casa in macchina ho preferito farmela a nuoto scoprendo svariate specie di pesci di cui non conoscevo l’esistenza. Detto ciò volevo chiederle se potesse gentilmente chiudere le scuole. Grazie anticipatamente, cordiali saluti”.

Chiusura delle scuole auspicata – dando un’occhiata alle previsioni – anche da Denise, Manuela e Tancredi  che conclude con un bel “Scuole chiuse, ponte fino a domenica” per la gioia, la serenità e la sicurezza di grandi e piccoli.

Aggiornamento: Meteo Catania, allerta gialla e scuole chiuse a Catania

Leggi anche: Violento nubifragio a Catania: centro storico allagato [VIDEO]

Edward Agrippino Margarone

Edward Agrippino Margarone nasce nell'estate di Italia '90. Cresce a Mineo dove due grandi passioni cominciano a stregarlo: la Musica e lo Sport (in particolare il calcio). In pianta stabile a Catania, il suo nome è sinonimo di concerto: se andate a un live, con ogni probabilità, lo trovate lì da qualche parte. Giornalista e laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni, coordina la redazione di LiveUnict.

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Edward Agrippino Margarone

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