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Taser alle Forze dell’ordine: Catania tra le 11 città della sperimentazione

Catania rientra tra le città italiane in cui verrà sperimentato il taser, la pistola elettrica di cui saranno dotate le Forze dell'ordine.

È stato firmato ieri dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, il decreto che dà il via alla sperimentazione in Italia del taser, la pistola elettronica, che sarà in dotazione alle Forze dell’ordine per testarne gli effetti sulla prevenzione del crimine e dei reati.

La sperimentazione sarà affidata a Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza di 11 città tra cui le siciliane Catania e Palermo, oltre a Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Padova, Caserta, Reggio Emilia e Brindisi a cui verranno affidati i 30 taser attualmente acquistati e che successivamente, se la sperimentazione andrà a buon fine, saranno affidati alle Forze dell’ordine.

Verrà creato un gruppo interforze che metterà a punto la disciplina sull’uso di questa arma e in seguito verranno formati gli agenti e le agenti delle forze dell’ordine su come e quando utilizzare il taser.

“Il taser è un’arma di dissuasione non letale – secondo quanto ha dichiarato il ministro dell’Interno Matteo Salvini che nei giorni scorsi aveva anticipato la novità – e il suo utilizzo è un importante deterrente soprattutto per gli operatori della sicurezza che pattugliano le strade e possono trovarsi in situazioni borderline, dove una misura di deterrenza può risultare più efficace e soprattutto può ridurre i rischi per l’incolumità personale degli agenti. Credo che la pistola elettrica sia un valido supporto, come dimostra l’esperienza di molti paesi avanzati, tra cui gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Francia e la Svizzera”.

Le linee guida emesse dal Dipartimento della Pubblica sicurezza definiscono il taser “un’arma propria”, che fa uso di impulsi elettrici per inibire i movimenti del soggetto colpito. La distanza consigliabile per un tiro efficace è dai 3 ai 7 metri. Il taser “va mostrato senza esser impugnato per far desistere il soggetto dalla condotta in atto”. Se il tentativo fallisce si spara il colpo, ma occorre “considerare per quanto possibile il contesto dell’intervento e i rischi associati con la caduta della persona dopo che la stessa è stata attinta”. Bisogna inoltre tener conto della “visibile condizione di vulnerabilità” del soggetto (ad esempio una donna incinta) e fare attenzione all’ambiente circostante per il rischio di incendi, esplosioni, scosse

C’è chi ne loda l’utilizzo in quanto arma non letale e chi la definisce molto pericolosa per gli effetti sul corpo umano delle scariche elettriche ricevute, per tale ragione il taser italiano sarà un modello personalizzato con un amperaggio ridotto e scariche più corte rispetto ai cinque secondi del modello classico, che cessano da sole e non manualmente per rendere i nuovi modelli meno pericolosi e più sicuri.

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