UNICT – Economia: lavoro a 4 mesi dalla laurea ma a trovarlo è meno della metà

A un anno dal conseguimento del titolo, tra laureati di triennale (598) e di magistrale (181) Almalaurea ha intervistato circa 800 ex-studenti provenienti dal Dipartimento di Economia e Impresa dell’ateneo catanese, interrogandoli sulla loro carriera accademica e sulla loro condizione occupazionale a un anno dalla laurea.

Il primo dato, che non desta particolare scalpore, è quello relativo alla durata degli studi: tanto per la triennale che per la magistrale, infatti, i dati sono immutati rispetto all’anno precedente: una media di sei anni per conseguire il titolo di primo livello, altri tre per quello di secondo, con un’età che si aggira intorno ai ventisei anni per i triennalisti (25,7) e intorno ai 28 per gli studenti di magistrale.

Al termine del primo ciclo di studi il voto di laurea risulta essere alquanto basso (93,7), salvo aumentare sensibilmente una volta conclusa la magistrale, dove la media-voto è circa di 105/110. Anche per quanto riguarda la condizione occupazionale si registrano sensibili discrepanze tra triennale e magistrale. In un corso dove, secondo un luogo comune, si ritiene che basti la triennale per poter cercare lavoro, a essere occupati, a un anno dalla laurea, sono meno di un triennalista su tre (31,1%), mentre gli studenti di magistrale sfiorano la soglia del 50%, mantenendovisi comunque al di sotto.

Fin qui i dati non sono molto incoraggianti per i dottori del D.E.I., ma il quadro cambia quando si guarda al tempo di ingresso nel mercato di lavoro. Il tempo dal conseguimento della laurea al reperimento del primo impiego, infatti, è decisamente basso: poco più di quattro mesi per la triennale, solo quattro per i laureati al termine della “3+2”; ancora meno dell’anno scorso, quando la media era, invece, di cinque.

Prevedibile il netto dominio del privato come settore d’attività per i laureati in economia dell’università catanese. Per triennale e magistrale, infatti, si registrano percentuali superiori al 95% in questo settore, mentre sono quasi inconsistenti il pubblico (poco più del 3%) e il no-profit (1,1% alla triennale). La retribuzione mensile è superiore a quella della media dell’ateneo, attestandosi intorno ai 918 euro per i triennalisti e toccando quota 1087 euro per gli specializzati.

Passando, infine, all’utilità del conseguimento della laurea e alla richiesta che se ne fa presso il luogo di lavoro, il 34,2% degli studenti di triennale nota un tipo di miglioramento sul posto di lavoro grazie alla laurea, specie nelle competenze professionali, dove a essere soddisfatti degli studi è quasi il 70% degli intervistati, mentre il titolo si rivela quasi irrilevante dal punto di vista economico (3,8%).

La situazione raggiunge un equilibrio maggiore alla magistrale, dove comunque è solo meno del 30% ad aver notato dei miglioramenti grazie alla laurea. Anche in questo caso a emergere sono le competenze professionali, valutate positivamente da uno studente su tre, mentre regna la parità nelle altre sezioni (il 22,2% vede dei progressi con il titolo specialistico dal punto di vista delle mansioni svolte, della posizione lavorativa e sul lato economico).

Eppure, spicca il fatto che più della metà degli occupati affermi di utilizzare solo in modo ridotto le competenze acquisite negli anni di studio, mentre la restante metà si divide più o meno equamente tra chi sostiene di sfruttare le proprie conoscenze in maniera elevata e chi dice di non usarle affatto.

Domenico La Magna

Giornalista pubblicista, si è laureato in Filologia Moderna all'Università di Catania nel 2020 con una tesi su Calvino e l'editoria. Inizia a collaborare con LiveUnict da ottobre 2017. Appassionato di politica, segue con particolare attenzione i temi riguardanti l’Unione Europea e l’ambiente. Frequenta il Master di 2° Livello in Professione Editoria all'Università Cattolica di Milano.

Pubblicato da
Domenico La Magna

Articoli recenti

Festività natalizie 2025: variazioni per il CUP del Pta “San Luigi”

In occasione delle festività natalizie, l’Asp di Catania ha comunicato alcune modifiche temporanee per il…

23 Dicembre 2025

Catania, addio alla carta d’identità cartacea dal 2026

A partire dal 3 agosto 2026, la carta d’identità cartacea perderà definitivamente validità, indipendentemente dalla…

23 Dicembre 2025

Santo Stefano 2025: cosa fare in Sicilia

Santo Stefano 2025: Il Santo Stefano 2025 è un giorno perfetto per prolungare la magia…

23 Dicembre 2025

Santo Stefano 2025: i centri commerciali aperti a Catania

Santo Stefano 2025: Il Santo Stefano 2025, che cade venerdì 26 dicembre, rappresenta per molti…

23 Dicembre 2025

Meteo Santo Stefano 2025: le previsioni per questo weekend festivo

Meteo Santo Stefano 2025: Il Meteo Santo Stefano 2025 in Sicilia si inserisce in una…

23 Dicembre 2025

Natale in viaggio per oltre sei milioni di italiani: vincono le mete vicine e le vacanze brevi

Saranno oltre sei milioni gli italiani che, in occasione delle festività natalizie, prepareranno la valigia…

23 Dicembre 2025