A Matera la presentazione del progetto dell'Università di Catania e di alcune imprese siciliane sulla visione aumentata per una migliore possibilità della fruizione museale.
Il progetto di ricerca “VEDI – Vision Exploitation for Data Interpretation”, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico (PON Horizon 2020) e svolto dal partenariato composto dal centro di ricerca Cutgana dell’Università di Catania e dalle imprese siciliane Xenia e Imc Service con la responsabilità scientifica dei professori Giovanni Signorello e Giovanni Maria Farinella dell’Ateneo catanese, è stato selezionato da INVITALIA tra gli interventi di maggior impatto per la valorizzazione dell’anno europeo del patrimonio culturale che saranno presentati a Matera, capitale europea della cultura per l’anno 2019, culturail 27 e 28 settembre prossimi, alla riunione annuale di riesame fra la Commissione europea e le Autorità di gestione dei Programmi operativi 2014/2020 cofinanziati dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e dal Fondo Sociale Europeo (FSE).
Il progetto “VEDI” è finalizzato alla realizzazione di un “Sistema integrato di Analisi Comportamentale e Visione Aumentata per il miglioramento dell’offerta e della fruizione negli spazi museali e naturali”) mediante l’utilizzo di algoritmi di Intelligenza Artificiale, Machine Learning e Computer Vision.
Nel corso dell’incontro di Matera – dove il progetto sarà presentato tramite un filmato e una mostra fotografica – gli esperti delle diverse autorità di gestione nazionali e regionali, agenzie e del Dipartimento per le Politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero dell’Economia e delle Finanze – Ispettorato Generale per i Rapporti finanziari con l’Unione europea si soffermeranno sullo stato di attuazione dell’Accordo di Partenariato e dei PO 2014-2020. Previsto anche un momento di analisi e confronto tra la Commissione e lo Stato membro sui risultati dei PO 2014-2020.
Ad oggi gli esperti del progetto di ricerca “VEDI” stanno procedendo con le acquisizioni dei dati sperimentali del sistema di visione artificiale tramite il dispositivo Microsoft Hololens, un visore per la realtà mista, che consente di registrare un video gli spazi e gli oggetti osservati durante la visita. La sperimentazione si sta svolgendo presso il Monastero dei Benedettini e dell’Orto Botanico dell’Università di Catania e la Galleria regionale di Palazzo Bellomo di Siracusa.
Il sistema informatico che si sta mettendo a punto prevede l’elaborazione dei dati di visione e l’invio in formato anonimo all’ente gestore per effettuare un’analisi comportamentale dei visitatori (tramite le tecnologie di Computer Vision per il riconoscimento degli ambienti e degli oggetti osservati dai visitatori, e di Machine Learning per l’analisi dei dati osservati nel tempo) al fine di trarne dei vantaggi sul miglioramento dell’offerta proposta. L’elaborazione dei dati comportamentali – con la puntuale ricostruzione dei percorsi effettuati dai visitatori e delle preferenze espresse implicitamente con i loro comportamenti – permetterà all’ente gestore di attrezzare al meglio i percorsi museali o naturali, le aree info point, di migliorare il servizio di merchandising e di costituire uno strumento di verifica delle scelte effettuate ed eventualmente potrà fornire indicazioni sulle preferenze implicitamente espresse dai visitatori per migliorare la qualità del servizio offerto.
“Il progetto VEDI permetterà agli enti gestori di conoscere in modo anonimo i percorsi di visita degli utenti e soprattutto di conoscere in modo automatico quali opere esposte nei diversi spazi museali o quali componenti ambientali presenti negli ambienti naturali attirano l’attenzione dei visitatori– spiegano i professori Giovanni Signorello e Giovanni Maria Farinella -. La raccolta di queste informazioni, effettuate dal “Punto di Osservazione” coincidente con quello del visitatore (First Person Vision) darà all’ente gestore anche la possibilità di offrire ai visitatori un servizio di localizzazione su mappa all’interno degli ambienti visitati e di “Memories” dell’esperienza di visita avuta e una registrazione video digitale realizzata in maniera automatica a partire dalle sequenze (snapshot) di opere osservate durante la sua visita“.
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