Dalla Gran Bretagna nascono due novità destinate a rivoluzionare i rapporti tra Gin e Università.
Il gin e l’università, una storia d’amore apparentemente impossibile. Due binari paralleli, destinati a incontrarsi solo per dimenticare le delusioni accademiche. Almeno fino ad oggi. Dalle terre d’oltre Manica, infatti, vengono due importanti novità che sanciscono la nascita di un nuovo e inedito binomio tra studi e superalcolici.
La prima storia riguarda la nascita di un nuovo Diploma in Gin, erogato dalla Edinburgh Whisky Academy, prima al mondo a promuovere studi del genere. L’istituto scozzese, infatti, ha da poco istituito il suo primo corso dedicato non al whisky ma proprio al gin.
Le lezioni cominceranno il 19 aprile 2018 e la prima, della durata di una giornata, sarà tenuta dall’esperta Geraldine Coates, che offrirà un percorso educativo, stando a quanto affermano gli organizzatori del corso, “approfondito e interattivo nel meraviglioso mondo del gin”.
I presupposti per destare l’interesse degli appassionati ci sono tutti e il diploma sembra essere, già dai suoi presupposti, un ottimo stimolo per gli appassionati. Il corso, infatti, non è rivolto ai soli specialisti, ma, come specificano dalla Edinburgh Whisky Academy, si rivolge ad amanti del gin e profani, e a tutti garantisce un’espansione della propria conoscenza in materia.
Riconosciuto formalmente dalla Scottish Qualification Authority, il corso si compone di sei moduli: storia del gin; attuale rinascita del gin; definizione di gin; distillazione; sensoralità; coctails.
Inoltre, un distiller sarà presente durante le lezioni per condividere le proprie conoscenze con gli studenti.
La seconda storia, invece, è ambientata in una delle più famose Università di sempre. Dimenticate le felpe e le T-shirt con il logo del suo ateneo, la prossima volta che andrete ad Oxford potrete tornare a casa con un souvenir di tutt’altro livello: una bottiglia di gin dal sapore unico, prodotta con ingredienti dal sapore secolare.
Premi Nobel, grandi industriali, primi ministri e poeti illustri. Nella sua storia millenaria, l’Università di Oxford si è sempre distinta per la qualità superlativa dei suoi insegnamenti e per la capacità di sfornare regolarmente grandi personalità, capaci di raggiungere l’apice delle loro carriere. Adesso l’ateneo britannico potrà vantare un altro primato: quello di essere il primo al mondo ad entrare nel mondo della produzione di alcolici e distillati.
La novità si chiama “Physic Gin” e nasce dalla collaborazione tra l’Oxford Artisan Distillery e il professor Simon Hiscock, direttore del Botanic Garden dell’Università. Sono gli ingredienti a rendere speciale questo superalcolico: l’orzo di origine medievale e l’uso di 25 erbe provenienti direttamente dal giardino botanico oxfordiano danno un tocco unico al gin, che lo distingue dagli altri prodotti commerciali, proprio come le eccellenze dell’ateneo britannico spiccano sul resto.
Fondato nel 1621 come un “physic garden”, un giardino nato per insegnare la medicina botanica, l’Oxford Botanic Garden venne piantato nel 1640 dal suo primo custode, Jacob Bobart il Vecchio, che otto anni dopo ha pubblicato un catalogo dove sono state classificate tutte e 1600 le piante coltivate al suo interno.
Dopo un viaggio di oltre 400 anni, il manoscritto, conservato nella biblioteca oxfordiana, è stato utilizzato dalla distilleria, che ha ricavato da qui le 25 essenze confluite nel Physic Gin per il gusto dei consumatori d’oggi.
Il professor Hiscock, promotore dell’iniziativa, si è procurato la licenza per vendere alcolici, mettendosi d’accordo con il suo fornitore d’orzo, John Letts. Definito un “archeologo dei semi” da Tom Nicolson, che segue il processo di fornitura d’orzo, Letts ha raccolto tonnellate di semi, cercando persino nella base dei tetti di paglia dei fienili medievali dell’Oxfordshire, che poi ha piantato personalmente.
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