Chi ha detto che il Natale è fatto soltanto di regali, giocate a carte e dischi di Bublé e Mariah Carey? Tra le tradizioni è d’obbligo inserire quel viaggio mistico verso il quale durante le feste veniamo guidati: interminabili pranzi e cene natalizie.
L’Italia, e la Sicilia nello specifico, è ormai rinomata per l’eccellente cucina, ed a Natale non ci si può di certo smentire. Se a Natale infatti si è tutti più buoni, la cucina non fa di certo eccezione. LiveUniCT vi propone un viaggio culinario alla scoperta dei sapori tradizionali natalizi della Sicilia.
In umido, fritto, con olive o con patate. Insomma, fatelo come volete il baccalà non può mancare a tavola a Natale. Solitamente piatto forte della nonna, amato da molti ed odiato da altrettanti, il baccalà si impone ogni anno come piatto forte del menù della vigilia di Natale, re della tavola.
Ma ad un re non può mancare la sua regina: sua maestà la scacciata. C’è chi dice che nasca come piatto popolare di strada, chi invece sostiene che sia l’erede di nobili torte salate. Olive nere, broccoli, tuma, pepe, olio sono le rime baciate di una poesia da assaporare. Insomma, per un vero siciliano la scacciata non è uno scherzo.
Più per il capodanno che per il Natale, le lenticchie sono anch’esse inserite nel corso della tradizione non strettamente siciliana ma più ampiamente italiana. Le si mangiano perchè mangiarle porta fortuna. Da dove deriva questa credenza popolare? Le lenticchie sono state il primo legume coltivato dall’uomo, le mangiavano la notte di San Silvestro gli antichi romani, e le si donavano in una borsa di cuoio da portare con sé, con l’augurio che per la persona che le portava queste lenticchie potessero presto trasformarsi in monete.
A Natale esiste profumo più buono della cucina non appena vengono sfornate pasta al forno o lasagne? No, probabilmente. Primo piatto per eccellenza, non è concepibile risparmiarsi sulla pasta a Natale, strafare è la parola d’ordine – ma questo di certo non dispiace.
La lista di prelibatezze tipiche siciliane potrebbe andare avanti per molto ancora, basti pensare infatti alla sera della vigilia: la sala piena di parenti, gli odori di cibo, i più piccoli che scartano i regali e la tavola imbandita a festa, dove spesso non si trova posto nemmeno per poggiare il bicchiere. Perché i siciliani tendono a dare una tale importanza al cibo a Natale? Forse perché la cucina rappresenta certamente il soddisfacimento del proprio bisogno di cibo, ma non soltanto: essa è anche e soprattutto motivo di unione, condivisione, festa, gioia, tutti ingredienti principali del tanto famoso “spirito natalizio”.
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