Università di Catania

Corsi di laurea professionalizzanti 2018: tirocini e accordi con aziende

Al via il decreto legge per i corsi di laurea professionalizzanti. Le modalità prevedono una stretta collaborazione con il mondo lavorativo nella scelta della formazione, oltre che partenariati e tirocini formativi nelle imprese.

 

Le università a partire dal prossimo anno accademico potranno attivare un corso di laurea di tipo professionalizzante, da erogare secondo la modalità tradizionale, non on line. Il corso potrà essere attivato solo se in stretta collaborazione con il mondo del lavoro e definito in relazione a professioni disciplinate a livello nazionale. L’offerta formativa dovrà poi essere sviluppata in collaborazione con gli ordini professionali. Le università potranno realizzare partenariati con le imprese e sono previsti tirocini durante il percorso di laurea volti a specializzare gli studenti nell’ambito aziendale scelto.

I corsi di laurea professionalizzanti saranno una novità della formazione universitaria italiana, e nascono come alternativa alla laurea tradizionale per gli studenti provenienti da istituti tecnici professionali. Come ha fatto notare il ministro dell’istruzione Valeria Fedeli, firmataria del decreto legge: “Con l’avvio delle lauree professionalizzanti e la loro armonizzazione con l’offerta degli Istituti tecnici, il nostro Paese si dota finalmente di un proprio modello di formazione terziaria professionalizzante”. Una risposta alle richieste di personale altamente formato da parte di imprese e mondo delle professioni, oltre che degli stessi studenti in cerca di qualificazioni rapide che li inseriscano presto nel mondo lavorativo.

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Una novità che tocca l’Italia, ma in ritardo. Il resto dei paesi europei infatti, soprattutto la Germania, già da anni hanno incrementato nei loro atenei dei corsi di laurea professionalizzanti. D’altro canto c’è il rischio che questi corsi possano svalutare di per sé la formazione degli istituti tecnici. Il diploma proveniente da queste scuole infatti sarebbe solo una prima qualifica in vista della laurea, così come è sempre stato per gli istituti liceali, svalutando il “valore” del solo diploma per l’inserimento nel mondo lavorativo.