Campagne di sensibilizzazione e maggiore cultura sembra non siano sufficienti ad accrescere la coscienza sulle malattie sessualmente trasmesse. Il fenomeno cresce a dismisura in Italia e, per alcune patologie specifiche sono specialmente gli uomini ad essere a rischio.
In questi giorni gli esperti riuniti a Roma al Congresso Adoi (Associazione dermatologi ospedalieri) si sono detti preoccupati per la crescita del numero dei casi di malattie sessualmente trasmesse, anche in Italia. Nel nostro paese quelle patologie che sembravano essere debellate, da qualche anno a questa parte sono tornate ad essere estremamente presenti e hanno raggiunto numeri decisamente alti. Allarmismo? I dati statistici raccolti sono oggettivi e chiari. Ad esempio, in Italia la sifilide è cresciuta di oltre il 400% dal 2000 e in generale in Europa, la gonorrea ha raddoppiato la sua presenza tra il 2008 e il 2013.
Batteri, virus, funghi e parassiti sono gli agenti patogeni che possono trasformare una situazione di piacere nel brutto ricordo dell’inizio dell’incubazione di malattie che non sono solo fastidiose, ma possono comportare dei rischi molto gravi per la salute. Sempre in merito alle malattie sessualmente trasmesse, l’Organizzazione mondiale della sanità precisa i dati che riguardano l’intera popolazione mondiale. Secondo questa fonte, ogni anno l’impatto di quattro malattie sessuali tra le più diffuse corrisponde a 498,9 milioni di nuovi casi. La conseguenza è matematica: nel mondo, ogni giorno, oltre un milione e mezzo di persone si ammala per una di queste patologie. E non è una situazione limitata ai paesi meno sviluppati. L’Italia non si può per nulla considerare fuori da questi giochi. I dati dell”Iss affermano nettamente che in Italia gli ultimi anni i casi di malattie sessualmente trasmesse sono sempre aumentati, passando dai circa 3.500 del 2006 ai circa 6.500 del 2013. Una crescita notevole che colpisce soprattutto gli uomini.
“In Europa, dalla metà degli anni ’90, alcune malattie sessualmente trasmesse hanno trovato terreno fertile per espandersi, dopo un decennio di declino dei trend epidemiologici, soprattutto nelle grandi metropoli e in alcuni gruppi di popolazione maggiormente a rischio, ad esempio i maschi omosessuali”, spiega il presidente del 56esimo Congresso Adoi, Antonio Cristaudo, che specifica che negli ultimi anni “questa crescita è stata amplificata dalla facilità degli incontri sessuali occasionali dovuta all’utilizzo di Internet e delle App” .
Tra le malattie che si stanno diffondendo a macchia d’olio soprattutto le malattie causate da batteri: infezioni da Chlamydia trachomatis e la sifilide. In realtà anche quelle determinate da virus stanno subendo un’aumento dei casi, tra cui i condilomi acuminati dovuti ad alcuni tipi di Hpv e le epatiti da virus A o C. Ma tra tutte è certamente l’infezione da Hiv ad essere diventata la più importante malattia a trasmissione sessuale. Specialmente per le sue rilevanti implicazioni cliniche e di spesa sanitaria. da notare che i nuovi casi non accennano a diminuire nel mondo occidentale, Italia compresa. Ad aggravare la situazione, c’è soprattutto il fatto che “la circolazione dell’infezione da Hiv, viene facilitata largamente dalle malattie sessualmente trasmesse. Infatti, siccome i guai non vengono mai da soli,” prosegue l’esperto “i portatori di una Malattia sessualmente trasmissibile hanno un rischio aumentato tra le 2 e le 5 volte di contrarre a breve anche un’infezione da Hiv”.
A cosa si deve questo generale aumento dei casi di malattie sessualmente trasmesse? L’esperto è chiaro, è tutta una questione di protezione.“Qualsiasi rapporto vaginale, anale e orale non protetto tra partner non monogami è potenzialmente pericoloso”– sostiene Cristallo, che continua sostenendo che è la popolazione over 50 e anziana ad avere “una minore percezione del rischio Hiv che riceve una diagnosi tardiva nei centri clinici e con segni di infezione avanzata”. Sarebbero soprattutto “mancanza di consapevolezza“ indica Cristaudo “sottostima del rischio, carenza di campagne di sensibilizzazione ad hoc su queste fasce trascurate della popolazione sessualmente attiva. Questo nonostante il beneficio dato dal trattamento precoce delle persone con l’infezione, che limita molto la diffusione del virus ad altri soggetti e cronicizza la malattia. In totale sono 30 mila i nuovi casi ogni anno in Europa e circa 3.500 in Italia, e il trend non accenna a diminuire soprattutto in alcuni gruppi ad alto rischio sessuale”.
Decisivo prendere precauzioni, come l’uso del profilattico, durante i rapporti sessuali, oltre che accertarsi della propria situazione sanitaria. “Oggi si può diagnosticare una sifilide” comunica Massimo Giuliani dell’Istituto dermatologico San Gallicano “su una goccia di sangue da un dito o fare nello stesso modo un test Hiv a casa. Oppure in ospedale si può ricevere un risultato per un’infezione da Chlamydia o di gonorrea in 2 ore su una piccola quantità di urine”.
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