Era iniziata in una bufera di polemiche la giornata di sabato 23 settembre, complice la diatriba tra la società etnea ed il Comune di Catania per la concessione dello stadio Angelo Massimino, in occasione della sfida interna contro la Fidelis Andria.
Un muro contro muro conclusosi in un temporaneo accordo tra le parti, per la buona pace dei tifosi ed il buon senso comune. Lo stesso muro il Catania se lo è ritrovato la sera, durante la gara, dove ad alzare mattone su mattone c’ha pensato stavolta la squadra pugliese, brava a creare delle barricate dietro la linea del centrocampo e ripartire in contropiede. Ci sono voluti ben 89 minuti prima che Ciccio Lodi, su calcio di rigore guadagnato da Ripa, facesse balzare in aria i quasi 11.000 paganti trepidanti di poter urlare.
Buona nel complesso la gara dei rossazzurri, spreconi nel primo tempo e in difficoltà nell’andare a rete nel secondo, rischiando anche in qualche occasione, complice gli spazi lasciati in mezzo al campo alla ricerca del goal del vantaggio. Ottimo Andrea Russotto, man of the match, sempre più padrone del campo e col piglio giusto: rabbioso, scattante, devastante in alcune circostanze per gli avversari.
Tre punti d’oro, all’ultimo fiato. Sarebbero stati due punti persi, pesanti come un macigno.
AUGURI CALCIO CATANIA. 71 ANNI E NON SENTIRLI.
PAGELLE
AYA 6.5: sbanda poco nel primo tempo la difesa rossazzurra, complice anche la positiva prova dell’ex di turno; insieme a Tedeschi e Bogdan riesce a dare tranquillità a Pisseri.
MARCHESE 5: poco preciso in fase offensiva, dove gli viene lasciata libertà di agire e colpire; abbandona la difesa nel secondo tempo quando, in preda all’offensiva della sua squadra, lascia spesso Bogdan da solo nel 2 contro 1.
LODI 6.5: ha il grande merito di restare freddo e metterla dentro al 90esimo. Non era facile, ma davanti una Curva Nord colma non poteva andare diversamente. Molto meno preciso nell’impostazione rispetto ad altre gare, sbaglia diversi fraseggi non degni della sua fama.
SEMENZATO 5: fa il quinto di centrocampo, ma è un lontano parente del giocatore visto a Pordenone. Non riesce ad essere incisivo in profondità.
CURIALE 5: un fantasma davanti la porta, ha l’occasione più nitida nel primo tempo ma la spreca quasi clamorosamente; per il resto si nasconde tra le linee, viene sostituito nel secondo tempo con Ripa.
RIPA 6: entra in un momento delicato della gara, dove la confusione nell’area pugliese la fa da padrone. Ha il merito di procurarsi il calcio di rigore, trasformato magistralmente da Lodi.
RUSSOTTO 7.5: devastante in alcuni tratti di gara, soprattutto nel primo tempo dove diventa imprendibile per gli avversari. Apparecchia per Curiale, tira in porta e semina il panico sulla fascia; gli viene negato un clamoroso rigore nella seconda frazione di gara, uscendo tra gli applausi dell’interno Massimino.
PISSERI 6; AYA 6.5 (DI GRAZIA 6), TEDESCHI 6.5, BOGDAN 6.5; MARCHESE 5, BIAGIANTI 5.5 (MAZZARANI 5.5), LODI 6.5, CACCETTA 5.5, SEMENZATO 5 (ESPOSITO S.V.); CURIALE 5 (RIPA 6), RUSSOTTO 7.5 (BLONDETT S.V.). ALL. VANIGLI 6.5
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