Categorie: Tecnologia e Social

TECNOLOGIA – Le app per dividere le spese tra coinquilini

La formazione dello studente universitario fuori sede non è solo libri e studio. Tra le esperienze importanti di questo periodo c’è sicuramente anche quella di condividere la casa con altri studenti. Anche per i più solitari, trovare dei buoni coinquilini è un passo decisivo per vivere nel migliore dei modi gli anni dell’università. Ma anche le migliori convivenze potrebbero essere rovinate da un dettaglio: la divisone delle spese. Per fortuna, la tecnologia ci viene incontro sfornando app utili alla gestione delle spese in comune.

Prima o poi capita a tutti gli studenti fuori sede di avere un battibecco con uno dei propri coinquilini per via delle spese comuni. In ogni casa di universitari fuori sede c’è sempre qualcuno che dimentica di versare la propria quota per le bollette o la spesa di alimenti e detersivi. Ed in ogni casa c’è sempre qualcun altro che versa la quota in anticipo e spesso si ritrova a dover aspettare per un tempo indefinito che quei soldi gli ritornino indietro. A quel punto sorge il quesito: continuare ad attendere nella speranza che prima o poi il coinquilino si ricordi di mettere la sua parte o ricordare (per l’ennesima volta) che è arrivato il momento di sborsare anche per lui/lei?

Ripetere all’infinito questi promemoria di pagamento ai propri coinquilini può diventare frustrante e fastidioso. Peggio ancora quando questi  sono anche propri amici e non si vuole rischiare di rovinare il rapporto per una bolletta. Di certo la maturità dei soggetti in questione cambia totalmente le sorti di queste faccende, ma per evitare qualsiasi tipo di discussione, potrebbe rivelarsi utile usare delle app create ad hoc.

Tra queste, ce ne sono alcune realizzate proprio per far quadrare i conti. Come ad esempio, Splid, disponibile per iOS. Dopo l’installazione, sarà necessario semplicemente inserire le spese sostenute da ogni componente del gruppo e l’applicazione restituisce come risultato la quota che ciascuno deve agli altri. Tra le funzionalità dell’app c’è la possibilità di  scaricare dei resoconti in formato .pdf ed Excel. Un’app simile, ma questa volta compatibile sui dispositivi Android è Splitwise. Stesso l’obiettivo di un’altra app: Splittr, già disponibile per iOS e in arrivo anche per i device che operano con Android. L’app, che non necessita di registrazione, funziona offline e si sincronizza agli account degli amici.

Ottime per sostituirsi ai promemoria affissi nei frigoriferi degli studenti fuori sede, queste app però hanno una pecca. Non aiutano ad apprendere le strategie minime per relazionarsi con gli altri quando c’è un piccolo problema da risolvere. Peccato, visto che il periodo dell’università è una buona occasione per mettersi in gioco e sviluppare quelle soft skills come il problem solving e la leadership, che si apprendono meglio con la pratica quotidiana che non sui libri.

Chiara M. Emma

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Chiara M. Emma

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