Non siete “tipi da spiaggia” o semplicemente non volete trascorrere, ancora una volta, Ferragosto al mare? L’alternativa c’è e potrebbe essere quella di dedicare il 15 agosto alla cultura. Dal Palazzo della Cultura di Catania al Convitto delle Arti di Noto, il Ferragosto siciliano offre agli amanti dell’arte numerose occasioni per visitare alcune delle mostre più importanti.
La mostra di Escher, anche il 15 agosto osserverà gli orari consueti e sarà aperta dalle ore 10 alle 20. Mercoledì 16 agosto, nell’occasione della “Notte dei Musei” l’esposizione sarà visitabile dalle 10 alle 24 (ultimo biglietto alle ore 23).
Mano con sfera riflettente (1935), Vincolo d’unione (1956), Metamorfosi II (1939) e Giorno e notte (1938) sono solo alcune delle opere iconiche del grande genio olandese Maurits Cornelis Escher (1898-1972) ospitate a Catania, città in cui l’artista giunse – l’ultima volta – nel maggio del 1936 nel suo ideale Grand Tour nella penisola. Per l’occasione, alle opere emblematiche e ormai presenti nell’immaginario collettivo, è affiancata un’inedita selezione di opere prodotte da Escher durante i vari soggiorni in Sicilia avvenuti tra il 1928 e il 1936.
A Noto il Convitto delle Arti – Noto Museum ospita Chagall-Missoni ed Et Et (…sia l’una che l’altra). Le mostre, visitabili con un biglietto unico, sono aperte ogni giorno dalle ore 10 alle 24.
“L’arte è lo sforzo incessante di competere con la bellezza dei fiori. E non riuscirci mai”. Marc Chagall parla così della pittura, e l’eco delle sue parole incontra un’altra arte, quella di Ottavio Missoni. Quadri e arazzi, tela e tessuto, dipinti e maglia. Due maestri del colore, due uomini che vissero il “secolo breve” e le sue rivoluzioni, due artisti che non si sono mai incontrati se non in questa mostra, attraverso le loro opere. E qui si parlano, in un dialogo tra sogno e colore. Tra le opere esposte di Chagall un grande olio del 1960, proveniente da collezione privata, dal titolo Les Amoureux sur fond jaune; oltre 100 acqueforti dal ciclo della Bibbia; e la coloratissima e mai prima esposta serie di Litographie I, dove si ripercorre l’evoluzione della poetica di Chagall attraverso i temi più cari all’artista. Di Missoni sono esposti gli studi cromatici e compositivi realizzati a partire dai primi anni 70, i quadri tessili e i suoi celebri Arazzi patchwork di tessuti a maglia tra i quali il più grande da lui creato. Come egli stesso descrive: “…ogni pezzetto va osservato attentamente in quanto ha una sua storia e presi singolarmente hanno una loro vita”.
Sempre il Convitto delle Arti di Noto ospita (al piano terra) le opere dei siciliani Alessandro Bazan, Fulvio Di Piazza, Francesco Lauretta e Andrea Di Marco che hanno preso il posto delle opere dei romani Danilo Bucchi, Alessandro Cannistrà, Pietro Ruffo e Maurizio Savini. L’esperienza romana e l’esperienza siciliana completano il progetto “ET ET (…sia l’una che l’altra)”, la mostra curata da Giuseppe Stagnitta che mette insieme linguaggi diversi, ma non in contraddizione. Oltre a questa esposizione sono presenti, nel cortile, alcune statue di Domenico Pellegrino che rimarranno esposte fino a chiusura del Museo il 30 settembre.
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