Università invia mail alle studentesse: “Gonna e scollatura per la proclamazione”

Immaginate di aprire la casella di posta elettronica e trovare una e-mai, il cui mittente è l’Università a cui siete iscritti. Pochi giorni vi separano dalla data in cui sarete proclamati “dottore” o “dottoressa” ed ogni messaggio da parte dell’Ateneo è uni tuffo al cuore. Immaginate di aprire l’e-mail e trovare un suggerimento sull’abbigliamento da portare durante la proclamazione. 

Un polverone si alza a Bruxelles. Le accuse cadono tutte sulla Facoltà di Medicina della Libera Università di Bruxelles, cui segreteria ha inviato un’ e-mail particolare ai suoi laureandi. Infatti, attraverso l’e-mail, le studentesse erano state esplicitamente invitate ad indossare una gonna o un vestito che avesse una scollatura carina, durante la cerimonia di consegna dei diplomi. Un “suggerimento” che è costato caro all’Università in questione, la quale ha ricevuto aspre e giustificate critiche non solo da parte delle studentesse che avevano ricevuto l’e-mail, ma anche da moltissimi degli studenti iscritti ai suoi Dipartimenti.

A confermare che non si tratta né di uno scherzo, né di hackeraggio è lo stesso Schetgen, preside della facoltà di medicina, il quale, tra voci di corridoio e passa- parola su Twitter e Facebook, è stato presto informato della notizia. “Ho avuto la conferma che la mail è effettivamente partita dalla nostra segreteria spiega Schengen a Rtl, proseguendo “ed è in corso un accertamento per capire esattamente come sia stato possibile. A scriverla è stata quasi con certezza una donna perché in segreteria sono tutte donne”, dettaglio che sembra essere citato quasi per sminuire la portata del fatto.

Tantissime le critiche verso la Ulb pubblicate e diffuse tramite i vari canali social. Sul sito degli studenti e nei vari gruppi è stato un susseguirsi di accuse nei confronti dell’e-mail sessista, che sono state lievemente placate solo al seguito delle scuse inviate dal preside di facoltà. Inoltre, Schetgen ha rassicurato che saranno fatti degli accertamenti per capire chi ha commesso l’atto incriminato.

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