Università di Catania

Bufera per irregolarità durante test d’ammissione alle scuole di specializzazione di Medicina: la scoperta di uno studente catanese

Un neo laureato in Medicina all’Università degli Studi di Catania accende la bufera sui test d’ammissione per le scuole di specializzazione di Medicina e Chirurgia 2015- 16. I risultati delle sue ricerche rivelano mancanza di serietà e di controlli durante le selezioni in tutta Italia. Una denuncia la sua che, se presa seriamente in considerazione dalle autorità competenti, potrebbe cambiare le regole sullo svolgimento dei test.

Giuseppe Bellofiore, neo laureato e abilitato alla professione medica all’Università degli Studi di Catania sarà uno dei tanti futuri concorsisti del test di ammissione alle Scuole di specializzazione di Medicina e Chirurgia. Come tanti altri colleghi di tutt’Italia anche Bellofiore nutriva dubbi sul corretto svolgimento dei test. Ma al contrario della maggioranza, il catanese ha deciso di vagliare alla prova dei fatti i suoi dubbi. Così si è dedicato ad un lungo lavoro di confronto tra le definizioni presenti nel test dell’anno scorso e le parole più cercate su Wikipedia. I risultati sono stati sorprendenti e chiariscono definitivamente che qualcosa non va durante lo svolgimento dei test.

Termini come “Muscoli sopraioidei”, “Malattia di Minamata”, “volumi polmonari”, “pancreatite acuta”, “nitroprussiato di sodio”, “lemnisco mediale”, “scala Hounsfield” erano alcuni di quelli di cui definizioni avrebbero dovuto conoscere i concorsisti del 2015-2016. Espressioni strettamente scientifiche che in pratica non erano mai (o quasi mai)  cercate all’interno di Wikipedia nel mese di luglio 2016, tranne che in due fatidiche ore di un particolare giorno, quello del 19 luglio 2016. La data non è insignificante, anzi. Infatti proprio in quell’esatto momento si tenevano in tutta Italia i concorsi per l’accesso alle scuole di specializzazione di Chirurgia e Medicina.

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Si può parlare di casualità? Difficile, visto che i dati di Wikishark.com parlano chiaro. Attraverso questo sito Bellofiore, assieme ad altri colleghi ha cercato “tutte le parole chiave contenute nelle domande uscite nella Prima Parte Comune dei test sia del 2015 che del 2016, svoltisi il 28 luglio 2015 (inizio prova ore 11:00; fine prova ore 12:40) e il 19 luglio 2016 (inizio prova ore 12:00; fine prova ore 13:35).” spiega il neolaureato catanese, proseguendo “tenendo in considerazione il fuso orario utilizzato da Wikishark (UTC), i risultati ottenuti evidenziano come le numerose ricerche siano state effettuate durante l’orario di svolgimento dell’esame, e come i picchi messi in evidenza combacino anche con il periodo di svolgimento del test. Al termine della prova la curva di ricerca crolla drasticamente per poi risalire nelle ore successive, probabilmente per le ricerche effettuate ai fini di conferma. Chiaro, dunque, che l’andamento del grafico sembra non essere casuale e si ripropone con cadenza oraria identica per tutte le domande prese in considerazione”. 

Nel documento finale che presenta i risultati sono state inserite solo le domande con valori di ricerca statisticamente significativi, tante altre domande, nonostante presentavano grafici sovrapponibili in relazione all’ora di ricerca, non sono stata inclusi in quanto possedevano parole chiave con valore più elevato in riferimento alla maggiore frequenza di ricerca nel tempo che, in questi casi, corrispondeva non a ore, bensì a mesi o anni.

La riflessione finale di Bellofiore, corrisponde a un augurio, si spera, ampiamente condiviso:“Ai fini di garantire un corretto svolgimento della prova del test di specializzazione di medicina nel 2017, spero che questi dati possano stimolare gli organi competenti ad applicare una più adeguata attività di sorveglianza con l’utilizzo di specifici strumenti come metal detector e jummer”.

Intanto il test di ammissione del 2017 è stato spostato in avanti di tre mesi. Il motivo a quanto pare sarebbe da attribuirsi a fattori quali: eccessiva parcellizzazione delle sedi di esame (quasi 450 in tutta Italia), incertezza sui programmi, condizioni ambientali non regolamentate e troppi candidati esclusi nel 2016 (solo 6700 contratti su più di 13 mila candidature). Facendo riferimento a queste condizioni, tantissimi ricorsi sono prevenuti ai  legali di Consulcesi Group.  A ciò si aggiunge “l’incidente dei punteggi fotocopia“; sembra infatti che specialmente nelle sedi più piccole siano stati attribuiti punteggi altissimi e identici, proprio quando erano state riscontrate irregolarità non indifferenti, come l’utilizzo di auricolari da parte di una delle concorsiste al test di Palermo.