Il Carnevale è una festa pagana tra le più sentite e le più celebrate: da Rio de Janeiro a Venezia le coloratissime maschere e costumi invadono tutto il mondo ed attirano migliaia di spettatori curiosi ogni anno. Una festa all’insegna del divertimento e dello scherzo a cui la Sicilia offre un ventaglio altrettanto colorato e variegato di tradizioni locali.
Tra le più colorate al mondo, la festa di Carnevale è celebrata nei Paesi cristiani. Infatti, il termine Carnevale sembra derivi dal latino “Carnem levare” ossia “eliminare la carne” atto ad indicare il periodo immediatamente successivo alla festa fino a Pasqua, la Quaresima, in cui secondo la tradizione cristiana non sarebbe permesso mangiare carne. Tuttavia, il Carnevale non essendo riconosciuto dalla Chiesa cattolica, si configura maggiormente come una festa pagana e rappresenta un momento (meglio una settimana) di svago e puro divertimento.
In Sicilia sono numerosissime le tradizioni locali legate al Carnevale e talvolta i festeggiamenti tenuti in grande hanno fatto di alcune città siciliane dei centri famosi in tutta Italia e nel mondo. Antesignano il Carnevale di Acireale che con le sue straordinarie parate di carri allegorici è apprezzato in tutto il mondo ( leggi anche CARNEVALE – Acireale nella top 10 della classifica europea del “The Guardian” ).
Se certamente il Carnevale di Acireale offre i festeggiamenti più grandiosi dell’isola (leggi CARNEVALE DI ACIREALE 2017 – Il programma completo ) anche tanti altri paesi siciliani festeggiano il Carnevale portando avanti tradizioni antichissime. Tra i maggiori, dopo Acireale c’è il Carnevale di Sciacca, in provincia di Agrigento. L’elemento comune a tutti sono sempre le parate dei carri allegorici, più o meno grandi, che sfilano nelle strade della città, circondati da gente mascherata. Variano i personaggi protagonisti dei carri e le maschere. A Sciacca, il re del Carnevale è Peppe Nappa, personaggio adattato dai saccensi come maschera locale che apre e chiude la festa.
Famoso anche il Carnevale di Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa, dove attraverso le sfilate di carri allegorici si vede la partecipazione delle caratteristiche maschere siracusane come ad esempio i“Cuturri” e non mancano i vari veglioni e le grandi abbuffate a base dei cosiddetti “Cavatieddi”, un tipo di pasta condita con il sugo di maiale, la salsiccia ed il crostino di trota. Ad Avola, invece, tra le maschere tradizionali più rappresentative troviamo i “Massari“, i “Micheli“ e i “Piscaturi“.
Nel catanese, a Belpasso il carnevale è caratterizzato da un “duello” di poeti dialettali, oltre alle tradizionali sfilate di gruppi in maschera. Si tratta di un recital di poeti dialettali locali che in tal modo continuano l’antica tradizione della “mascarata”: tipico spettacolo teatrale di quartiere caratterizzato dalla recitazione spontanea e popolare. A Bronte la maschera principale è quella dei “Laddarori o Laddatori“ che rappresentava le classi più povere, dei carbonai che vivevano sulle pendici dell’Etna. Questa maschera tradizionale ancor oggi talvolta viene fatta rivivere da qualche gruppo che anima il carnevale brontese al quale prendono parte, ogni anno, oltre 600 maschere riunite in una decina di gruppi che sfilano e si contendono il premio messo annualmente in palio dall’ amministrazione comunale.
Nel palermitano si distinguono il Carnevale di Termini Imerese considerato il più antico di Sicilia, in cui spiccano le maschere del “u Nannu” e “a Nanna”. Simili le maschere anche a Corleone, dove il momento conclusivo della manifestazione prevede il rogo del “Nannu”, il fantoccio che rappresenta il Carnevale la cui “morte” rappresenta la fine di un’epoca ed il nascere di una successiva.
A Novara di Sicilia, in provincia di Messina, si svolge il Gioco del Maiorchino, durante il quale delle squadre lanciano lungo un percorso , “a maiurchèa“, tipico formaggio pecorino stagionato. Il martedì grasso, durante la Sagra del Maiorchino si possono gustare ricotta, maccheroni di casa conditi con sugo di maiale e cosparsi di maiorchino grattugiato. A Chiaramonte Gulfi, nel ragusano, sfilano le antiche maschere dei popolani de “a nanna e i pulcinelli“, “Re Carruali“, “Paccarazione e Baccanale“, “A Vecchia ri li Fusa” e il “Girone dei Cornuti“. Inoltre, si aggiungono il gran ballo in maschera in piazza Duomo e una intera serata dedicata alla Sagra della Salsiccia.
Ovunque in Sicilia, il Carnevale è uno spettacolo grandioso, espressione di tradizioni antiche e rivisitate, del folklore locale della comunità cittadina. Alle parate e ai carri, alle sfilate e alle maschere si affiancano tante altre peculiarità, spettacoli, banchetti, tradizioni gastronomiche che rendono ogni celebrazione una festa indimenticabile, colorata e gioiosa, fresca e scanzonata, per grandi e piccoli!!
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