Dopo l’ufficialità della nomina a Prorettore d’Ateneo da parte del Rettore Francesco Basile, il prof. Giancarlo Magnano San Lio si congeda dai colleghi e dagli studenti del Dipartimento di Scienze Umanistiche, di cui è stato direttore. Lo fa attraverso una lunga lettera dove con serenità guarda all’operato svolto negli anni passati rimarcando la sinergia che c’è stata con tutti i collaboratori.
“Carissimi,
come sapete, mi appresto ad assumere, in questi giorni, le funzioni di Prorettore dell’Ateneo e dunque, seppur a malincuore, a lasciare la carica di Direttore del nostro Dipartimento, come previsto dalla normativa vigente. Lo faccio dopo quasi quattro anni per me intensi ed appassionanti, che mi hanno visto lavorare a stretto contatto con tutti voi. Desidero qui ringraziarvi, innanzi tutto per avermi fin da principio accordato fiducia, ma anche e soprattutto per il modo in cui avete saputo e voluto condividere con me, in modo generoso e responsabile, la gestione del Dipartimento: come ho avuto modo di dire più volte, niente di quanto abbiamo fatto sarebbe stato possibile senza questa straordinaria e convinta partecipazione di tutti.
Non tocca certo a me, per lo meno non in questa sede, tracciare eventuali bilanci del nostro operato di questi anni, ma, certamente, mi sento di esprimere ogni soddisfazione per il clima sereno e di grande collaborazione che siamo riusciti ad instaurare e, anche, per le tante cose fatte insieme. Avremmo potuto fare meglio, probabilmente, e molto altro resta ancora da fare: tuttavia, e lo dico con orgoglio e senso si appartenenza, considero la mia nomina a Prorettore un riconoscimento reso a tutti noi e al nostro Dipartimento per quanto abbiamo saputo fare in questi anni e per l’immagine di noi che, evidentemente, siamo riusciti a trasmettere anche fuori dal Monastero. Continuerò a lavorare per la nostra comunità con la stessa convinzione ed il medesimo impegno che hanno segnato questo periodo per me così gratificante: non sento né ritengo che il nuovo ruolo possa o debba comportare, da parte mia, alcun ‘distacco’ dal Dipartimento, piuttosto lo considero un ulteriore modo per poterne avere, seppur da un’altra prospettiva, la doverosa cura.
In questi anni i lettori ed i docenti hanno lavorato insieme a me, agli studenti ed al personale tecnico-amministrativo con ammirevole dedizione, superando ogni giorno difficoltà di ogni tipo, non ultima la rapida contrazione degli organici, peraltro spesso accompagnata da una complicazione burocratica della quale spesso ed a ragione ci siamo dovuti lamentare. Dal personale tecnico amministrativo ho avuto sempre la massima disponibilità e collaborazione, ancor più apprezzabile in un momento di grande trasformazione del nostro Ateneo che ha inevitabilmente comportato più di qualche disagio: in tutti ho sempre riscontrato generoso impegno e sicura dedizione, ammirevole capacità di farsi carico degli immancabili problemi quotidiani, estrema cordialità e vicinanza.”
Un pensiero è stato rivolto dal Prorettore verso gli studenti che ha definito suo punto di riferimento:
“Ricorderò sempre, di questi anni, la straordinaria vitalità e partecipazione degli studenti, per me fin dall’inizio punto di riferimento fondamentale: con loro e per loro abbiamo il dovere di costruire un’Università migliore. Da loro ho ricevuto indicazioni preziose, in loro ho riscontrato maturità e disponibilità all’ascolto, alla comprensione, alla condivisione, oltre che una entusiastica e per me entusiasmante capacità propositiva. Vedere i cortili, i corridoi, le aule, la biblioteca, i laboratori del Monastero costantemente animati dalle loro molteplici attività è stato per me ulteriore, rassicurante conferma dell’inderogabile necessità di profondere il massimo impegno per la nostra comunità, lasciando da parte ogni comprensibile fatica ed ogni inevitabile difficoltà.
Vi ringrazio tutti, cari Docenti, Lettori, unità di Personale tecnico-amministrativo e Studenti, per quanto avete fatto e per il modo in cui lo avete fatto, restando imputabile soltanto a me ogni eventuale inefficienza ed insufficienza rispetto a quanto si sarebbe dovuto e potuto fare.
Mi fa piacere sottolineare, infine, di aver potuto apprezzare in ciascuno di voi, in questi anni così intensi e gratificanti, quanto per me rimane di gran lunga più rilevante e significativo, vale a dire l’umanità più autentica e profonda, la dignità di ciò che siamo e di ciò che dobbiamo essere. E per questo è fin troppo difficile trovare parole adeguate e capaci di trasmettervi appieno il senso della mia gratitudine.“
Giancarlo Magnano San Lio
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