Un collezionista di crimini, 12 alias e 3 nazionalità dichiarate, l’indagato per l’attentato di Berlino aveva visitato anche le carceri di Catania.
Anis Ben Amir è questo il nome del ventiquattrenne tunisino indagato come responsabile della strage al mercatino natalizio di Berlino. Ha collezionato ben 12 alias e 3 nazionalità dichiarate e era stato anche detenuto nel carcere di Piazza Lanza a Catania, passando poi anche per Palermo e Lampedusa. L’uomo era giunto in Sicilia per una condanna a 5 anni in contumacia a seguito di una rapina a mano armata e varie denunce per traffico di alcol e furti.
Prese parte ad una rivolta, durante la quale lui e alcuni suoi connazionali furono responsabili dell’incendio al centro di accoglienza. Dopo essere stato trasportato al carcere di Sigonella ricevette un processo e una condanna a quattro anni per danneggiamento a seguito di incendio, minacce, lesioni e appropriazione indebita. Per questo reato scontò la pena prima nel carcere di Piazza Lanza a Catania e dopo all’Ucciardone di Palermo, dove venne trattato come soggetto pericoloso.
Da Palermo fu scarcerato nel 2015 per rimpatrio forzoso, che non venne mai rispettato. Spostatosi in Germania, da lì entrò in contatto con i salafiti tunisini, che gli spianarono la strada verso il predicatore e referente dell’Isis Abu Walaa.
In Italia era stato inserito nella lista del Sis (sistema di informazione Schengen), un archivio comune a tutti gli stati membri utile per schedare persone ricercate, scomparse o che non sono cittadine di uno stato membro dell’area Schenger. Evidentemente sono stati sforzi vani per risultati inutili, che non hanno evitato il terribile attentato che ha troncato la vita di 12 persone.
Anis Ben Amir è ora ricercato in tutta europa.
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