
La notizia è rimbalzata su tutti i quotidiani ed è già polemica. Dopo le numerose vicende legate al Muos, il sistema di trasmissione radar militare costruito dagli Stati Uniti a Niscemi, in provincia di Caltanissetta, il Tribunale del riesame di Catania ha accolto la tesi dell’avvocatura dello Stato, in rappresentanza del ministero della Difesa.
Si tratta del ricorso presentato contro il sequestro del 6 giugno scorso al seguito del quale era stati disposti dei sigilli per violazione del vincolo paesaggistico di inedificabilità assoluta presente in una riserva naturale. Per il Tribunale del riesame “non ci sono vizi negli atti amministrativi” e di questo “i giudici penali non possono non tenere conto”.
In una nota, gli avvocati del movimento No-Muos commentano così: “Apprendiamo con viva preoccupazione della decisione del Tribunale del riesame di Catania di dissequestrare il Muos. Si tratta di una decisione grave e giuridicamente errata. Al riguardo avevamo già sottolineato che il giudizio amministrativo si è occupato esclusivamente dell’intensità del campo elettromagnetico non essendosi addentrato il Cga nella questione riguardante l’edificazione del Muos in area protetta e di assoluta inedificabilità che invece è oggetto del procedimento penale. Peraltro, la distinzione fra l’oggetto dei due giudizi è stata ben chiara alla Cassazione che aveva mantenuto il sequestro anche dopo la decisione sul punto da parte del Cga. Pertanto, se la motivazione reale fosse quella che leggiamo su notizie di stampa riguardante la legittimità delle autorizzazioni, si tratterebbe di una palese cantonata presa dal Tribunale del Riesame che evidentemente avrebbe frainteso l’ambito del processo amministrativo non conoscendone correttamente il decisum“.
A questo si aggiunse il fatto che nel febbraio 2015 i giudici del Tar avevano stabilito che il sistema è pericoloso per la salute dei cittadini.
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