Il Ministero dell’Istruzione fa marcia indietro. Quest’anno l’introduzione del nuovo Isee universitario aveva creato molti disagi, sollevato polemiche e proteste.
È stato firmato il nuovo decreto che alzano le soglie dell’Isee e dell’Ispe, che servono a regolamentare l’accesso alle borse di studio e il calcolo dei contributi universitari. Lo ha confermato il ministro Giannini: 23 mila euro è la nuova soglia dell’Isee, 50 mila dell’Ispe.
Nei mesi scorsi, molti studenti sono scesi in piazza a protestare contro il nuovo Isee universitario. La situazione è degenerata, quando, in occasione della presentazione della domanda per le borse di studio, in molti sono rimasti tagliati fuori. La situazione ha avuto ripercussioni anche sulle tasse universitarie, come avevamo segnalato negli giorni fa, facendo un’analisi delle rate universitarie degli studenti catanesi.
«La rivisitazione delle soglie Isee e Ispe – spiega Stefania Giannini – è un tema caldo e importante. Sono d’accordo con quella parte degli studenti che costruttivamente dice che c’è stata una penalizzazione forte nell’applicazione di certi parametri Ispe: li abbiamo rivisitati venendo incontro alle loro richieste e facendo con il ministero del Lavoro la valutazione di quanto si recupera e di quanto si rimanga in un quadro di equità e di diagnosi di evasione fiscale».
«Il Consiglio nazionale studenti universitari – ha continuato – aveva dato alcune proposte, grossomodo paragonabili: aveva chiesto un po’ più alta la soglia dell’Ispe è un po’ più bassa quella dell’Isee. Abbiamo tenuto la soglia Ispe a 50 mila e non a 55 mila perché altrimenti si creava una difficoltà tecnica con il Ministero del Lavoro e comunque se non si arriverà a 21% si arriverà a un recupero di borse di studio del 20%».
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