LAVORO – Anche gli e-commerce come Amazon andranno in ferie?

Dal 6 al 12 agosto Amazon è chiuso per ferie. Come reagireste se da un giorno all’altro leggeste questo avviso sull’homepage del noto sito? Ci avete mai pensato?

Internet ci permette di essere connessi 24 ore su 24, 7 giorni su 7, estate, inverno e festività. Ci mette in contatto con tutti, ovunque, ma negli ultimi anni internet è anche un luogo per comprare. Marketplace, come Amazon o Ebay, e sempre più siti di e-commerce hanno popolato il web dandoci la possibilità di poter acquistare qualsiasi cosa in qualunque momento della giornata, da qualsiasi parte del mondo. Quanti di noi hanno acquistato cover per il telefono, libri o accessori online? Ormai il commercio online è diventato una consuetudine, ha portato enormi vantaggi per i consumatori ma al contempo svantaggi per i piccoli negozianti che difficilmente riescono a competere con negozi sempre “aperti”.

Per questa ragione un disegno di legge a firma del Movimento 5Stelle in discussione al Senato e già approvato alla Camera, cerca di regolarizzare la liberalizzazione degli orari dei pubblici esercizi e prevede l’obbligo di 12 giorni di chiusura all’anno (di cui almeno 6 scelti in una lista di “feste comandate”); ovviamente sono esclusi una serie di esercizi che è normale che possano essere sempre aperti, come le strutture turistiche, bar e ristoranti, edicole, aree di servizio autostradali e così via.

Se passasse questa norma, presto potremmo trovare i siti di e-commerce “chiusi per ferie” per 12 giorni all’anno. Un provvedimento che probabilmente mira a equiparare negozio fisico e negozio online, creando pari opportunità di apertura ma che evidentemente tralascia il fatto che è strutturale che un sito (leggasi un server) non faccia ferie.

Non di secondaria importanza, la questione della territorialità della norma: con la quale si rischierebbe semplicemente di penalizzare gli e-commerce italiani nei confronti dei siti di e-commerce esteri, evidentemente non soggetti alla legislazione italiana. Se da un lato si cerca di tutelare i piccoli negozianti dall’altro c’è il  rischio di farsi prendere in giro da tutto il resto del mondo. Internet sta davvero cambiando il mondo e anche gli orari di apertura di un negozio virtuale o non diventano oggetto di discussione.

Sara Parisi

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