Grandi protagonisti di questa edizione sono stati i ragazzi dell’Accademia Euromediterrana di Catania che hanno avuto l’opportunità di fare conoscere la loro creatività a nomi illustri del fashion system. A visionare, infatti, le collezioni dei ragazzi sono stati il cavaliere del Lavoro Mario Boselli, presidente onorario della Camera nazionale della Moda Italiana che ha anche tenuto un seminario dal titolo “Il presente e il futuro della moda italiana nel mondo”, incontro moderato da Nino Graziano Luca; Roberto Portinari, segretario generale della Piattaforma Sistema Formativo Moda ed il Dott. Mario Dell’Oglio, presidente della Camera Italiana Buyer Moda. Media partner Glamour, DModa, Fashion One e I Love Sicilia.
Ad accogliere gli spettatori della serata conclusiva della design & fashion week, l’avveniristica installazione per YKK “Color Block” realizzata dagli allievi dell’Accademia Euromediterranea, la mostra “Jewel Graduate” con l’esposizione delle preziose creazioni di Sanad Atia, Rossella Margaglio, Roberta Ruggeri e la stampante 3D by 3D Store Catania con la realizzazione live di un gioiello in resina progettato dagli studenti del III anno di Jewel Design dell’Accademia.
E veniamo alla sfilata che ha portato in passerella le migliori creazioni degli studenti della fashion school siciliana. Il lato oscuro delle persone è il punto di forza da cui è partita Martina Alessandrello per la sua collezione “Erzsébet”. Streghe cieche che, accecate dal proprio ego, perdono la diritta via scegliendo poi direzioni innaturali. In passerella una giovane donna che gioca con maxi strutture per spalline maestose. E’ una retrospettiva la collezione “Cutless” di Caterina Bambara: una visione avveniristica del proprio viaggio interiore: mood sportivo ma con anima glam: armatura geometrica che richiama i frammenti di vetro. E’ invece il colore il protagonista indiscusso di “Metamuse”, fashion designer Elisa Cona. Un total look che oscura l’identità della donna. Assenza di aderenze ma forte presenza di tagli su differenti lunghezze e linee pulite. Tagli classici su tessuti tecnici e sportivi giocano con tonalità sporche. Il total look completa gli outfit rendendoli decisamente dinamici su uomini candidi come la neve di quei paesi amati da Francesca Gangemi e rielaborati nella sua collezione “Es”. La filosofia, la cultura ed il modo di intendere la vita in Giappone ispirano totalmente Manuela Indaco. Delicatezza e candore, misto a meraviglia e tristezza. I ciliegi in fiore del lontano Paese del Sol levante sono la sua fonte d’ispirazione per “Hanami”. Il Sole, invece, si riflette sui corpi delle donne vestite da Fabiola Longhitano con outfits che giocano con aperture e lunghezze e forti contrasti cromatici: “Take a bow” (dalla canzone della indomabile regina, Madonna). “Jabberwocky” è il nome della collezione di Valentina Mauro, come la poesia presente nel secondo libro firmato da Lewis Carroll. Ma non una semplice poesia. Alice può leggerla solo se riflessa allo specchio. Shanghai ed i suoi grattaceli. La loro luce nel buio della notte. L’architettura ed il design orientale sono egregiamente espressi nel quartiere The Bund. Chiarezza stilistica, modernità e geometria in un elegante equilibrio. Il gusto minimal del design levantino è la chiave di lettura della collezione firmata da Marzia Giselle Sapienza per il Madeinmedi 2015, così come l’influenza fantascientifica del Cyberpunk: “Shanghainese Bund”. E per concludere con i giovani stilisti dell’Accademia, Dalilà di Sofia Noemi Sgrò: un omaggio alla sorella maggiore che l’ha guidata e continua a farlo nella presa di coscienza di un pensiero politico che spera in una liberazione del nostro Paese da uno stato padrone. Una collezione invernale che, basandosi sul pensiero patriottico, gioca con lo stile degli anni ’50 e con le linee stilistiche delle divise militari. Colori scuri con, però, una presenza di tonalità più chiare per dei looks che coprono una donna forte. A completare la collezione, conturbanti accessori dipinti a mano, dai richiami floreali. Basic colors per gli outfit proposti da Federica Rao. Qui regnano solo tre tonalità, dove la gradazione di mezzo è il punto di contatto tra i due estremi cromatici. Tessuti tecnici mischiati ad altri ci regalano una collezione invernale su altezze battagliere e su accessori che censurano l’identità umana. Durante la sfilata degli allievi Harim sono stati proiettati i fashion film di Tatiana Lisi, Benedetta Pellizzeri ed i jewel film di Sanad Atia, Rossella Margaglio e Roberta Ruggeri.
In passerella anche le creazioni di Antonio Attisano, per la categoria Sood Generation: Sinfonia n° 5, è una riflessione estetica sulla Bellezza, linee essenziali che si curvano sinuose ad esaltare la silhouette, delineando un’icona. Immagine a cavallo tra passato e futuro, resa esclusiva dalla scelta del prezioso satin e dall’abbigliamento di tessuti diversi nell’anima, come l’ecopelle e l’organza. E ancora, per l’International Fashion Show dalla Libia Rujji Collection, dall’Egitto Shahira Fawzy, dalla Spagna Moisés Nieto, protagonista della Fashion Week di Madrid e finalista della Vogue Spagna Who’s On Next 2015.
“Il parterre di questa edizione è stato davvero notevole con ospiti di alto livello che hanno ritirato i premi del Madeinmedi – dichiara Marco Aloisi, producer dell’evento – La nostra scommessa è quella di portare sul mercato italiano ed internazionale delle novità, giovani stilisti che possano dare continuità al grande fenomeno del Made in Italy”.
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