Dal 15 maggio al 28 giugno 2015 si terrร al Teatro greco di Siracusa il 51ยฐ ciclo di rappresentazioni classiche.
Ritorna lโappuntamento annuale a Siracusa del ciclo di rappresentazioni classiche organizzato dallโINDA (Istituto nazionale del dramma antico), fondazione culturale dal 1998 le cui attivitร hanno avuto inizio giร nel 1914 dallโidea dellโaristocratico siracusano Mario Tommaso Gargallo, che nel 1913 costituรฌ un comitato promotore allo scopo di dar vita al dramma antico nel suo luogo naturale, il teatro greco di Siracusa appunto.
La fondazione con lโorganizzazione di tali rappresentazioni classiche dร agli spettatori, immersi nello splendore dellโantico teatro, la possibilitร di stabilire un contatto con il passato e di rivivere le opere di grandi autori greci in unโatmosfera unica e coinvolgente. Le tragedie scelte questโanno sono: โLe suppliciโ di Eschilo,โIfigenia in Aulideโ di Euripide e โMedeaโ di Seneca. La tragedia nasce nellโantica Grecia in onore del dio Dioniso a cui venivano dedicate feste, danze, canti. I registi che questโanno le porteranno in scena propongono unโinterpretazione piรน moderna delle tragedie senza, tuttavia, tradire lโoriginale.
Tutte e tre le tragedie presentano una trama ricca di eventi descritti nei minimi particolari.
โ LE SUPPLICI: Danao ed Egitto, fratelli entrambi sovrani del regno dโEgitto, hanno rispettivamente cinquanta figlie e cinquanta figli. Cosรฌ quando Egitto tenta di far sposare i suoi figli con le nipoti, Danao interviene per impedirlo e fa fuggire le figlie (le danaidi) ad Argo, affinchรฉ possano trovare rifugio presso il recinto sacro nel quale i supplici garantiscono diritto dโasilo inviolabile. Le Danaidi giunte nel posto raccontano la loro storia al re di Argo che allโinizio non vuole aiutarle per timore di una guerra contro lโEgitto, ma nel momento in cui viene supplicato dalle fanciulle le accoglie accettando lโinevitabile guerra. Il regista Moni Ovadia tenterร un esperimento linguistico introducendo nel testo anche parti in siciliano come tributo ad Eschilo che lavorรฒ in Sicilia.
โ IFIGENIA IN AULIDE: I greci sono bloccati sulla costa della Beozia a causa di una bonaccia e sulla base della predizione di un indovino soltanto sacrificando la figlia di Agamennone (Ifigenia) i venti torneranno a spirare consentendo loro di ripartire. Cosรฌ Agamennone attira con lโinganno la figlia che prima si ribella ma che successivamente, comprendendo lโimportanza della spedizione per i greci (diretti a Troia), sarร disposta a sacrificarsi.
In questa rappresentazione invece il regista Federico Tiezzi ha voluto inserire richiami alla modernitร proprio negli abiti arancioni che indosserร Ifigenia e in quelli neri del coro , ricordando i rituali dellโIsis.
โ MEDEA: Giasone, figlio del re di Iolco, viene mandato dallo zio Pelia a recuperare il vello dโoro nella Colchide protetto da un drago e nellโimpresa viene aiutato da Medea, maga e figlia del re della Colchide. I due, innamoratisi, fuggono insieme a Corinto dove hanno due figli e dove Giasone si innamora della figlia del re di Corinto, Creusa. Medea, cosรฌ, escogita un perfido piano per uccidere con lโinganno Creusa, ma accecata dalla vendetta ucciderร i suoi stessi figli.
Questo รจ un breve riassunto delle tre tragedie, ma per informazioni piรน dettagliate sui drammi, sul programma, sui posti a sedere e sullโacquisto online dei biglietti ci si puรฒ collegare sul sito ufficiale dellโINDA .