UNICT – Querelle Statuto: per il Ministero la sentenza è assorbita dalle modifiche deliberate dagli organi d’Ateneo

CGA e Statuto dell’Università di Catania: per il Ministero la sentenza è assorbita dalle modifiche deliberate dagli organi d’Ateneo.

Buone notizie per l’ateneo catanese circa la questione sollevata sull’irregolarità dello Statuto dell’Università di Catania, decretato dal Consiglio di Giustizia Amministrativa. Il Ministero ha dichiarato infatti che la sentenza è stata assorbita dalle modifiche deliberate dagli organi dell’ateneo catanese, attraverso delle successive modifiche allo statuto, e che la revisione statuaria si completerà definitivamente andando a colmare le lacune relative l’art. 6 comma 8 e l’art. 18 comma 4.

Di seguito pubblichiamo il comunicato stampa dell’Università di Catania in merito alla questione:

Il Direttore generale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dott. Daniele Livon, ha inviato all’Università di Catania le proprie osservazioni ai fini dell’adeguamento dello Statuto dell’Ateneo alla sentenza del CGA della Regione Siciliana n. 150 del 27 febbraio scorso, la quale aveva giudicato illegittima la sua emanazione avvenuta nel novembre del 2011.

Nella nota (che si trasmette in allegato), il direttore Livon rileva che l’Ateneo ha provveduto a modificare alcune norme del testo statutario, recependo di fatto  la maggior parte dei rilievi avanzati dal Miur.

Secondo il Ministero, il percorso di revisione statutaria intrapreso dall’Università di Catania successivamente all’avvio del contenzioso da parte dello stesso Miur, può adesso agevolmente completarsi  con l’adozione di due ulteriori modifiche riguardanti l’articolo 6 comma 8 dello Statuto, che prevede, per l’ipotesi di cessazione anticipata del Rettore, la decorrenza del mandato dal decreto ministeriale di nomina e per sei anni a partire dal “successivo anno accademico”, con ciò prevedendo una deroga alla durata massima della carica di 6 anni non accademici del mandato rettorale prevista dalla legge 240/2010 (cosiddetta legge Gelmini); e l’art. 18, comma 4 lett. C, riguardante la composizione dell’organo deliberante della Scuola di Medicina. In tal modo, lo Statuto dell’Università di Catania risulterebbe definitivamente ricondotto nell’alveo dei principi e criteri direttivi previsti dalla legge.

Per il Direttore generale del Miur, quindi, “le censure del Supremo Giudice amministrativo siciliano concernenti il procedimento di adozione dello Statuto, possono ritenersi assorbite dalla circostanza che l’Ateneo catanese ha superato con apposite successive modifiche statutarie, deliberate dai competenti organi accademici, la quasi totalità dei rilievo formulati dal Ministero alla versione originaria dello Statuto”.

Ad analoghe conclusioni è pervenuta l’Avvocatura distrettuale dello Stato che, interpellata sul punto, ha rilevato che con l’approvazione delle ulteriori modifiche statutarie “l’Università otterrà il duplice risultato di adeguarsi interamente all’effetto conformativo discendente dalla sentenza del CGA n. 150/2015 e di far cessare i residui motivi di contrasto con l’Amministrazione Statale“.

Il Rettore ha già provveduto a convocare il Senato accademico per il prossimo 17 marzo, al fine di provvedere agli ulteriori interventi sullo Statuto.

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